
Padre Candido è, non solo il principale testimone delle apparizioni di Ghiaie, ma, soprattutto, l’espressione sacerdotale più elevata e viva della spiritualità delle stesse apparizioni,
che non possono essere comprese senza incontrare Candido nell’anima “mariana” e scoprirvi la Missione ricevuta dal Cielo nella prima infanzia, insieme alla Vocazione Sacerdotale, confermata dalla santa Vergine, attraverso la piccola Adelaide, il 14 maggio 1944 (giorno della seconda apparizione di Ghiaie), con queste parole:
“Sì, egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore“.
Profezia chiarissima, che suscita tuttavia, molte domande.
Innanzitutto: cos’ha capito Candido?
Anche se devotissimo della santa Vergine (in quell’apparizione condivide con Adelaide la corona del rosario che teneva sempre con sé), di certo non poteva cogliere appieno, in quel momento, il significato profondo delle parole della Madonna,
ma subito ha creduto, felice di diventare Sacerdote secondo il Suo Sacro Cuore.
Per questo, con l’aiuto di padre Felice Murachelli – un generoso prete bresciano conosciuto a Ghiaie durante le apparizioni e diventato sua preziosa guida spirituale – a guerra terminata, entra al “Claretanum” (collegio internazionale dei Missionari figli del Cuore di Maria, a Roma).
E’ l’approdo sognato da sempre per realizzare il desiderio tanto agognato di diventare Sacerdote.
E Candido vi accede al colmo dell’entusiasmo,
ignaro che proprio in quel sacro luogo della più alta formazione cristiana, ben presto avrebbe iniziato un terribile martirio.
Le umiliazioni e le persecuzioni sopportate a causa della sua schiettezza e rettitudine, oltre a una grave malattia, lo portano a un pericoloso deperimento fisico, fino al punto di morte. Ma resiste, intrepido, superando ogni ostacolo, pronto a testimoniare, in un totale affidamento alla Santa Vergine apparsa a Ghiaie, anche col sangue, che proprio Lei lo ha scelto quale ministro sacro, testimone dell’Amore, secondo il Suo Sacro Cuore.
Rivolgendosi alla Santa Vergine apparsa a Ghiaie, in una pagina del diario, nel luglio 1956, così scrive:
Cara Madonna, dolce Madonna del mio paesello, come ti sento vicino a me, con il tuo influsso, come ti sento in me e fuori di me. Vorrei testimoniare col mio sangue la tua venuta alle Ghiaie e la mia vocazione è un miracolo continuato della tua promessa. Se tu non fossi apparsa davvero io non sarei oggi quel che sono. Tu lo sai, cara Madonna, che senza il tuo aiuto e il tuo intervento nei miei riguardi io avrei già da anni abbandonato la strada che tu mi hai tracciato alle Ghiaie. Ma tu mi hai sempre salvato malgrado tutti gli sforzi dell’inferno e della mia cattiveria. Maria, io credo, sì, lo credo fino ad effondere il mio sangue per te, per testimoniare davanti al mondo e agli increduli che tu mi hai veramente scelto per tuo ministro. Maria, tu sei la ragione, lo scopo di tutta la mia esistenza. Senza di te la mia vita non ha senso, senza di te il mio terrestre pellegrinare un inferno. Grazie, o Madonna del mio paesello, Madonna la più miracolosa, perché fino ad oggi, tu lo sai, io sono un miracolo continuato della tua bontà e della tua potenza sul male.
Candido rinnova ogni giorno, in quegli anni, la consacrazione alla santa Vergine, e il suo totale affidamento a Lei, entrando così, nella più intima comunione con il Suo Sacro Cuore, fino a comprendere, nella luce viva del proprio spirito, quale Spirito Missionario deve nutrire la Vocazione Sacerdotale, cui è stato chiamato.
Lo “confesserà” nelle meditazioni dedicate agli “Esercizi di preparazione alla Tonsura”, al centro della pagina del suo diario del 21 marzo 1957,
nella quale (pagina) – dopo un accurato esame di coscienza volto a riconoscere il difetto da correggere, “ostacolo maggiore alla santità“, per non perdere le anime, e aver individuato nella Purezza, Pietà, Umiltà, Sottomissione, le virtù “necessarie a colui che vuol essere un altro Cristo” – così scrive:
Mi faccio Sacerdote per salvare le anime. Siano queste poche o molte, il Signore lo sa. Il fuoco dello zelo mi deve incendiare per sacrificarmi di più per la conversione dei poveri peccatori.
Penso sin da questo istante alla – CONGREGAZIONE DELLE ANGELICHE FIGLIE DEL CUORE DI MARIA – che si dedicheranno alla conversione dei poveri peccatori. La nuova Congregazione avrà come fondatrice il Cuore di Maria che me l’ha ispirata. Io non sono altro che uno strumento indegnissimo nelle Sue Immacolate mani, non sono altro che un raggio di fuoco che zampilla dal Cuore di Maria. Vi saranno le Sorelle secolari per agevolare meglio il lavoro spirituale e materiale delle Figlie angeliche. Il lavoro abbraccerà tutti i rami. Tutti i mezzi sono nelle loro mani trasformati in arma di bene.
Maria, agli albori dell’ascesa al Sacerdozio ti consacro i miei sentimenti e le mie energie per la conversione dei poveri peccatori, di cui io stesso sono il più grande.
Fino all’Ordinazione Sacerdotale (nel 1959), Candido continuerà a offrire il martirio per la Missione indicatagli dalla santa Vergine,
che proprio al Seminario inizia a prendere forma, e che sarà confermata, poco dopo l’Ordinazione Sacerdotale, da un grande santo.
Accadrà – come affermano testimoni molto credibili – in occasione di un pellegrinaggio con altri giovani preti, partiti da Roma, per incontrare padre Pio, a Monterotondo.
Dove Candido, accodato con loro, alla folla dei pellegrini, a un tratto viene chiamato da padre Pio, che, dopo averlo indicato, lo invita ad andare da lui, e lo attende sfilandosi un guanto per donarglielo, come farà quando Candido sarà dinnanzi a lui, pronunciando queste parole: tu sarai Missionario della Misericordia.
Non poteva essere più chiara la conferma della profezia della santa Vergine.
Ed è proprio per conto della stessa santa Vergine, quale suo figlio prediletto, che quel giorno, padre Pio, col dono del guanto segnato dal sangue delle stimmate, e dunque dalla Santa Passione di Cristo Misericordioso, elegge Candido dichiarandolo, per volontà di Dio, Sacerdote Missionario della Misericordia, affinché con quel titolo sia riconosciuto nella Chiesa.

Padre Pio già vedeva che Candido sarebbe stato straziato nell’anima da umiliazioni incessanti culminate da un’atroce calunnia, ordita all’interno della Chiesa, per distruggere in lui la Missione scelta dal Cielo.
Come cercheremo di raccontare, per quanto sarà possibile.
Per ora ci soffermiamo a constatare che, grazie alla conferma di padre Pio, la profezia pronunciata dalla Santa Vergine nella seconda apparizione di Ghiaie, si delinea in tutta evidenza completandosi.
- Alle parole pronunciate dalla santa Vergine il 14 maggio 1944:
Sì, egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore.
- Per conto della stessa santa Vergine, padre Pio ha aggiunto:
tu sarai Missionario della Misericordia.
- Così, unendo le due frasi possiamo dire che:
nel Disegno di Dio Santissima Trinità per la Redenzione del mondo, nel Quale sono contemplate, fin dal Principio, le apparizioni della santa Vergine a Ghiaie, Candido è stato eletto, quale testimone delle stesse apparizioni, come Sacerdote Missionario della Divina Misericordia secondo il Sacro Cuore di Maria.
Conclusione estremamente chiara, nella quale tuttavia, colpisce un particolare, e qualche domanda sorge spontanea.
Ovvero:
- perché la santa Vergine ha voluto porre una precisa condizione alla Missione affidata a Candido dalla Divina Provvidenza, aggiungendo: secondo il mio Sacro Cuore?
- Perché ha usato la preposizione “secondo“, che introduce un oggetto inespresso.
- Quale Spirito avrebbe dovuto ritrovare, Candido, nel Sacro Cuore di Maria, secondo il quale vivere la Missione a lui affidata dal Cielo?
- O meglio: quale Regola avrebbe dovuto ritrovare, nel Sacro Cuore di Maria, secondo la quale ordinare la propria Vocazione Sacerdotale alla Missione provvidenzialmente a lui affidata dal Cielo (e chiaramente intuita, il giorno della tonsura, nella ideazione della CONGREGAZIONE DELLE ANGELICHE FIGLIE DEL CUORE DI MARIA)?
Domande – lo comprendiamo – estremamente impegnative, per rispondere alle quali – prima ancora di entrare nel profondo dell’anima “mariana” di Candido, tenuta da lui accuratamente celata – abbiamo pensato di offrire, come propedeutico, un brano stupendo del capitolo “La Madre della misericordia” – della lettera enciclica “Dives in Misericordia” del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II sulla Misericordia Divina (30 novembre, Domenica I d’Avvento, dell’anno 1980) – che certamente Candido ben conosceva e condivideva con tutta l’anima sacerdotale totalmente consacrata al Cuore di Maria.
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Maria è anche colei che, in modo particolare ed eccezionale – come nessun altro – ha sperimentato la misericordia e al tempo stesso, sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina.
Nessuno al pari di lei, Maria, ha accolto col cuore quel mistero: quella dimensione veramente divina della redenzione che ebbe attuazione sul Calvario mediante la morte del Figlio, insieme al sacrificio del suo cuore di madre, insieme al suo definitivo «fiat».
Maria quindi è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina, colei che, attraverso la partecipazione nascosta e al tempo stesso incomparabile alla missione messianica del suo Figlio, è stata chiamata in modo speciale ad avvicinare agli uomini quell’amore che egli era venuto a rivelare,
amore «misericordioso», che viene manifestato soprattutto a contatto con il male morale e fisico, al quale partecipava in modo singolare ed eccezionale il cuore di colei che fu Madre del Crocifisso e del Risorto.
Ed in lei e per mezzo di lei, esso non cessa di rivelarsi nella storia della Chiesa e dell’umanità. Tale rivelazione è specialmente fruttuosa, perché si fonda, nella Madre di Dio, sul singolare tatto del suo cuore materno, sulla sua particolare sensibilità, sulla sua particolare idoneità a raggiungere tutti coloro che accettano più facilmente l’amore misericordioso da parte di una madre.
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Continueremo a scrivere di Candido, in particolare della sua vita interiore totalmente sconosciuta e ignorata,
Per ora, e a conclusione della presente riflessione,
- ricordando che il giorno nel quale Candido riceve, dalla santa Vergine, la conferma di farsi Sacerdote Missionario secondo il Suo Sacro Cuore di Madre, Adelaide viene chiamata, dalla stessa santa Vergine, a farsi Suora Sacrametina, e dunque adoratrice del Figlio Eucaristico, secondo il Suo Sacro Cuore di Madre;
- si ritiene necessario intravedere – nella stretta correlazione fra la Missione affidata dalla santa Vergine a Candido e la Missione affidata dalla stessa santa Vergine ad Adelaide – la GRANDE OPERA EUCARISTICA affidata, in obbedienza alla Divina Volontà, dalla santa Vergine, a Ghiaie, PER IL SUO TRIONFO;
alla quale OPERA, tutti i figli di Dio e della Chiesa, sono invitati a partecipare, come:
- Apostoli della Divina Misericordia secondo il Sacro Cuore di Maria, chiamati a vivere sulla terra come angeli del Bene per la conversione dei fratelli all’Amore di Cristo Eucarestia;
- Adoratori di Cristo Eucarestia, secondo il Sacro Cuore di Maria, chiamati a vivere sulla terra, come angeli del Sacrificio, per l’espiazione dei peccati e la redenzione delle anime dei fratelli.
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PS: il guanto di padre Pio non è integro perché il medico di Bologna al quale padre Candido l’ha affidato per una persona in gravi condizioni, ha voluto trattenerne un frammento.