
IN MEMORIA DI ADELAIDE, VIVA NELLA LUCE DI DIO CON NOI
Dopo avere evidenziato la devozione di Candido a sant’Antonio Maria Claret e Giovanni Bosco, e la grande venerazione per san Luigi Gonzaga fonte cristallina della sua anima sacerdotale, cerchiamo di scoprire la radice profonda della sua vocazione, sentita fin dalla fanciullezza e confermata dalla santa Vergine nella seconda apparizione ad Adelaide, del 14 maggio 1944;
nella prima parte della quale la santa Vergine dice ad Adelaide che si farà suora Sacramentina, mentre nella seconda parte, attraverso Adelaide, la santa Vergine conferma a Candido che sarà Sacerdote Missionario secondo il suo Sacro Cuore.
Il racconto, scritto da Adelaide nel suo diario, appare davvero sconcertante.
Innanzitutto colpisce la gioia provata da Adelaide dopo la predizione della santa Vergine che le preannuncia una vita di sofferenza.
Scrive Adelaide:
«…Tra il quattordicesimo e quindicesimo anno, ti farai suora Sacramentina. Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in Paradiso”. Poi lentamente si allontanò e scomparve come la sera prima. Sentivo nel cuore tanta gioia per le brevi parole della Madonna e, nella mia mente, era chiaro e preciso il ricordo della sua dolce presenza».
Questo brano del diario non può non destare nel lettore un grande sconcerto, perché è indubbiamente difficile capire per quale ragione Adelaide, bambina di sette anni, abbia potuto provare tanta gioia nel cuore dopo le parole della santa Vergine, che le prefigura un’esistenza di dolore e le dice anche di non piangere.
Ma ancor più sorprende la seconda parte del racconto, nel quale è del tutto evidente la ben strana arrendevolezza di Adelaide alla richiesta di Candido, arrivato di corsa a chiedere che la santa Vergine le appaia un’altra volta.
Così infatti, continua, Adelaide:
«Ritornai con le mie compagne verso l’oratorio: a metà strada incontrammo un buon ragazzo di nome Candido, che m’interroga. Alla mia affermazione di aver visto la Madonna, egli ansioso, mi disse: “Prova ancora a vedere se ti appare e domandale se io potrò essere sacerdote consacrandomi a Lei”. In fretta ritornai sul posto, guardai in cielo con la speranza che la Madonna ritornasse».
Stupisce che Adelaide inverta il cammino senza chiedere nulla a Candido, per tornare con lui al luogo delle apparizioni.
E ancor più che la stessa santa Vergine assecondi la richiesta di Candido e si mostri una seconda volta ad Adelaide per confermare il desiderio di Candido di farsi sacerdote.
Scrive ancora Adelaide:
«Infatti poco dopo pochi minuti si manifestò di nuovo la bella presenza della cara Madonna alla quale espressi il desiderio di Candido, presente alla Sua nuova visita. Essa con voce soave e materna mi rispose: “Sì, egli si farà sacerdote missionario secondo il mio Sacro Cuore, quando la guerra sarà terminata”. Detto questo lentamente scomparve. Terminata la visione sentii tirarmi il grembiule dal ragazzo il quale, ansioso, mi chiese cosa aveva risposto la Madonna. Quando gli ripetei le parole della Madonna egli corse felice a dirlo a sua mamma. Ritornai a casa con le mie compagne e nel mio cuore sentivo una grande gioia»
A una prima lettura, i due brani appaiono davvero sconcertanti.
Ma una lettura più attenta permette di intravedere, in tutta evidenza, un intimo legame spirituale fra Adelaide e Candido, che consente ad Adelaide, di provare una grande gioia al pensiero di un’esistenza di dolore, e poi di acconsentire alla richiesta di Candido senza domandare nulla.
Adelaide, scontrosa, dal carattere fermo e deciso, avrebbe di certo respinto immediatamente la richiesta di Candido se non avesse ben conosciuto il suo desiderio di essere prete, sentendolo in perfetta sintonia col proprio desiderio di essere suora,
come confermerà la santa Vergine, che le appare di nuovo per unirla a Candido nella stessa Missione Eucaristica: Candido come prete e Adelaide come suora.
Una traccia di questo legame nascosto la troviamo nella lettera di Candido seminarista a padre Felice Murachelli, del 10 ottobre 1957, nella quale Candido, aprendo uno spiraglio di luce sull’origine della sua vocazione sacerdotale, scrive:
«Lei mi ricorda il tempo trascorso insieme e mi fa vivere, almeno per brevi istanti la vita di fanciullo. Io credo che allora ero più buono, benché una ne facessi e un’altra ne pensassi: ricordi di giorni sereni e felici in cui cantavo tutto il giorno senza stancarmi, in cui mi facevo i mei altarini e celebravo le mie messe in cui costringevo mia mamma a rispondere alle domande e tante altre cose che sono chiuse entro il mio cuore, le quali gettano uno sprazzo di luce sulla mia vita quando la prova bussa alla porta».
A lungo ci siamo domandati cosa contenessero queste “tante altre cose” conservate da Candido come pietre preziose di un gran tesoro racchiuso nella sua anima.
scorgendo una luce molto chiara nel vederlo inginocchiato nell’erba, accanto ad Adelaide inginocchiata dentro la carriola, condividere la corona del rosario con lei, uniti nella fiducia, spinta oltre ogni limite, che il Cielo esaudisse la loro preghiera.
In quell’accordo ci è parso cogliere un forte e consolidato legame spirituale fra loro, e una storia nascosta,
che si è sempre più chiaramente dipanata in una lunga raccolta di testimonianze fino alla rivelazione della stessa Adelaide offerta nei suoi ultimi giorni di vita,
affinché si potesse conoscere la grande santità di Candido (tanto miseramente denigrato e obliato) dal quale, ora possiamo con certezza affermarlo, è sorta la vocazione religiosa di Adelaide,
confermata e definita dalla santa Vergine nella seconda apparizione del 14 maggio 1944, insieme a quella dello stesso Candido.
E a tal fine, rispettosi delle ultime volontà di Adelaide,
riprendendo quanto scritto succintamente nelle prime pagine del nostro “NELLA LUCE DI GHIAIE”,
riveliamo l’origine della storia meravigliosa in cui nasce la vocazione di Adelaide e il connubio spirituale che la unirà a Candido per tutta la vita, oltre questa vita.
*
Tutto inizia un giorno particolare, molto importante per Adelaide.
Quel giorno infatti, è il suo compleanno.
E proprio quel giorno Candido scende dal suo casolare, che si trova nel fitto di un bosco sopra il villaggio di Ghiaie, al cascinale di Adelaide, per farle un grande regalo.
«Sono Candido!» si presenta, bussando alla porta, e quando poi si trova Adelaide davanti, le dice:
«Vieni con me! Dei bambini ti cercano».
Adelaide lo conosce appena, ma non è sorpresa da quello strano invito, e senza far domande lo segue, correndo dietro a lui nella piazzetta, e poi lungo il viottolo stretto e accidentato verso la campagna digradante al Brembo, e poi ancora sul sentiero che sale per la morena fra arbusti e rovi di robinie e more, superando infine, il ponticello sul canale, oltre il quale corre con lui lungo un sentiero pianeggiante, fino a un grande prato;
dinnanzi al quale, improvvisamente, si ferma stupita, non solo nel vederlo affollato di bambini che non conosce, ma anche perché quei bambini, come avessero atteso il suo arrivo, le vanno incontro festanti, e poi la circondano, sospingendola, tutti insieme, al limitare di un bosco, dinnanzi a un grosso tronco spezzato di betulla, sul quale vede del pane duro e un grembiule nero, che Candido afferra e indossa, come fosse una veste talare per disporsi a dire Messa.
Adelaide non è sorpresa dal comportamento di Candido, perché sa, come tutti al villaggio e in Parrocchia, che vuol farsi prete, ma la sconcertano tutti quei bambini. Non comprende proprio, perché siano corsi incontro a lei.
Solo Candido potrebbe aiutarla a capire, visto ch’è sceso al suo casolare per condurla da loro.
Ma, ancora, non fa domande, e partecipa con loro alla Messa, che Candido celebra sul quel tronco di betulla, comprendendo alla fine, quando riceve dalle mani di Candido un pezzetto di pane duro, come un’Ostia consacrata,
che quei bambini hanno mandato Candido a chiamarla per farle capire, proprio il giorno del suo compleanno, quel che sempre aveva sentito nel cuore. Ovvero che lei è nata per essere suora, come Candido è nato per essere prete.
Da quel giorno, accompagnata dalle sue piccole amiche, Adelaide salirà molte volte in quel prato per partecipare alla Messa di Candido, prima e dopo la quale reciteranno sempre il rosario, pregando e cantando coi bambini del Cielo, molti dei quali si mostreranno abbigliati con la divisa a righe verticali bianche e azzurre dei lager.
E con loro, il giorno dell’Immacolata, utilizzando piccoli tronchi e rametti rivestiti di foglie, Candido e Adelaide allestiranno il presepe;
dinnanzi al quale, i bambini del Cielo confideranno, ad Adelaide e a Candido, le grandi sofferenze patite a causa della guerra, nei campi di sterminio, schiacciati e smembrati nel crollo di case e scuole distrutte dai bombardamenti, colpiti dalle armi da fuoco, strappati alla vita con mezzi atroci, appena nati e ancor prima di nascere.
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Una sublime verità finora ignorata ci viene dunque donata da Adelaide stessa, come frutto del lungo e atroce martirio sofferto per tutta la vita.
- La “piccola martire” – come la santa Vergine chiamerà Adelaide – riceve la vocazione in tenera età, dai bambini martiri del Cielo,
- che la porranno, secondo il disegno della Divina Provvidenza, come una piccola suora al fianco di Candido piccolo sacerdote, anch’egli martire,
- per formare, con lui e insieme a loro, nella celebrazione del santo Sacrificio Eucaristico, una grande Chiesa,
- nella quale possiamo scorgere, fin d’ora, come il sorgere della Chiesa dei Santi Innocenti, che offrono, nel santo Sacrificio Eucaristico, il loro dolore innocente per la salvezza delle anime.
E perciò comprendere che
- Adelaide e Candido, destinati al martirio, sono chiamati dal Cielo, fin dai primi anni della loro vita, ad essere testimoni nel mondo della Chiesa dei martiri, sempiterna vera Chiesa di Dio,
- mirabilmente simboleggiata, nella terza apparizione del 15 maggio 1944, dalle miriadi di stelline risplendenti sull’abito rosa di Gesù Bambino, figure dei piccoli martiri di tutti i tempi membri del Corpo di Cristo,
CHE E’ LA CHIESA,
rappresentata, in quell’apparizione, dal vestito rosa del Bambino Gesù, colore della carne, assunta dal Verbo di Dio nel seno della santa Vergine Maria, per essere martirizzata al fine di redimere l’uomo dal peccato e vincere la morte, .
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Per questo la Santa Vergine appare il giorno precedente, 14 maggio 1944, in due momenti successivi,
chiamando Adelaide e Candido a due Missioni Eucaristiche, compenetrate entrambe nel proprio Cuore Immacolato, affinché nel loro sacro connubio destinato al martirio, potesse trasparire il sublime Connubio d’Amore che l’ha unita al Verbo di Dio, a formare la coppia dell’Incarnazione,
da cui nasce la Chiesa e proviene, per mezzo del santo Sacrificio di Cristo con la partecipazione della santa Vergine, sua Madre e Sposa, la Redenzione dal peccato, la Vittoria sulla morte, e l’Unità fra il Cielo e la terra nelle nozze ultime fra Cristo e la Chiesa, tema fondamentale delle apparizioni.
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Dopo questo racconto non sorprende più la gioia provata da Adelaide dopo la predizione della santa Vergine che le preannuncia una vita di sofferenza, nemmeno la sua arrendevolezza alla richiesta di Candido, arrivato di corsa a chiedere che la santa Vergine le appaia un’altra volta, e tantomeno sorprende che la stessa santa Vergine si mostri una seconda volta ad Adelaide per confermare il desiderio di Candido di farsi sacerdote dopo averle detto che si sarebbe fatta suora Sacramentina.
La storia che ha unito quel giorno Adelaide e Candido in una grande Missione Eucaristica, è stata disegnata fin da Principio dalla Divina Provvidenza, come prologo della grande storia delle apparizioni di Ghiaie.
E come non vedere allora,
proprio quel giorno, in quel frammento di terra benedetto dal Cielo, attorno ad Adelaide e Candido la moltitudine di bambini martiri scesi dal Cielo; ai quali, giorno dopo giorno, si uniranno, come una vera marea, tantissimi bambini sofferenti, arrivati da ogni parte con la folla sempre più straripante,
ad estendere, in un unico immenso DOLORE INNOCENTE, in unità con l’Agnello Immolato, la Chiesa dei Santi Martiri Innocenti!
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Di seguito si offrono immagini del “paradiso nascosto”, nel quale, alla fonte di grazia del DOLORE INNOCENTE, è sorta l’unità d’amore, in Cristo e nella santa Vergine, che legherà Candido e Adelaide per tutta la vita, oltre la vita.

casolare natio di padre Candido

prato e bosco antistante il casolare

sentiero che conduce al casolare
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Si offrono, di seguito, precedenti riflessioni a corredo della presente.