
Tutto inizia un giorno particolare, molto importante per Adelaide.
Quel giorno infatti, è il suo compleanno.
E proprio quel giorno Candido scende dal suo casolare, che si trova nel fitto di un bosco sopra il villaggio di Ghiaie, al cascinale di Adelaide, per farle un grande regalo.
«Sono Candido!» si presenta, bussando alla porta, e quando poi si trova Adelaide davanti, le dice:
«Vieni con me! Dei bambini ti cercano».
Adelaide lo conosce appena, ma non è sorpresa da quello strano invito, e senza far domande lo segue, correndo dietro a lui nella piazzetta, e poi lungo il viottolo stretto e accidentato verso la campagna digradante al Brembo, e poi ancora sul sentiero che sale per la morena fra arbusti e rovi di robinie e more, superando infine, il ponticello sul canale, oltre il quale corre con lui lungo un sentiero pianeggiante, fino a un grande prato;

dinnanzi al quale, improvvisamente, si ferma stupita, non solo nel vederlo affollato di bambini che non conosce, ma anche perché quei bambini, come avessero atteso il suo arrivo, le vanno incontro festanti, e poi la circondano, sospingendola, tutti insieme, al limitare di un bosco, dinnanzi a un grosso tronco spezzato di betulla, sul quale vede del pane duro e un grembiule nero, che Candido afferra e indossa, come fosse una veste talare per disporsi a dire Messa.
Adelaide non è sorpresa dal comportamento di Candido, perché sa, come tutti al villaggio e in Parrocchia, che vuol farsi prete, ma la sconcertano tutti quei bambini. Non comprende proprio, perché siano corsi incontro a lei.
Solo Candido potrebbe aiutarla a capire, visto ch’è sceso al suo casolare per condurla da loro.
Ma, ancora, non fa domande, e partecipa con loro alla Messa, che Candido celebra sul quel tronco di betulla, comprendendo alla fine, quando riceve dalle mani di Candido un pezzetto di pane duro, come un’Ostia consacrata,
che quei bambini hanno mandato Candido a chiamarla per farle capire, proprio il giorno del suo compleanno, quel che sempre aveva sentito nel cuore. Ovvero che lei è nata per essere suora, come Candido è nato per essere prete.
Da quel giorno, accompagnata dalle sue piccole amiche, Adelaide salirà molte volte in quel prato per partecipare alla Messa di Candido, prima e dopo la quale reciteranno sempre il rosario, pregando e cantando coi bambini del Cielo, molti dei quali si mostreranno abbigliati con la divisa a righe verticali bianche e azzurre dei lager.
E con loro, il giorno dell’Immacolata, utilizzando piccoli tronchi e rametti rivestiti di foglie, Candido e Adelaide allestiranno il presepe;
dinnanzi al quale, i bambini del Cielo confideranno, ad Adelaide e a Candido, le grandi sofferenze patite a causa della guerra,nei campi di sterminio, schiacciati e smembrati nel crollo di case e scuole distrutte dai bombardamenti, colpiti dalle armi da fuoco, strappati alla vita con mezzi atroci, appena nati e ancor prima di nascere.
*
Una sublime verità finora ignorata ci viene dunque donata da Adelaide stessa, come frutto del lungo e atroce martirio sofferto per tutta la vita.
- La “piccola martire” – come la santa Vergine chiamerà Adelaide – riceve la vocazione in tenera età, dai bambini martiri del Cielo,
- che la porranno, secondo il disegno della Divina Provvidenza, come una piccola suora al fianco di Candido piccolo sacerdote, anch’egli martire,
- per formare, con lui e insieme a loro, nella celebrazione del santo Sacrificio Eucaristico, una grande Chiesa,
- nella quale possiamo scorgere, fin d’ora, come il sorgere della Chiesa dei Santi Innocenti, che offrono, nel santo Sacrificio Eucaristico, il loro dolore innocente per la salvezza delle anime.
E perciò comprendere che
- Adelaide e Candido, destinati al martirio, sono chiamati dal Cielo, fin dai primi anni della loro vita, ad essere testimoni nel mondo della Chiesa dei martiri, sempiterna vera Chiesa di Dio,
- mirabilmente simboleggiata, nella terza apparizione del 15 maggio 1944, dalle miriadi di stelline risplendenti sull’abito rosa di Gesù Bambino, figure dei piccoli martiri di tutti i tempi membri del Corpo di Cristo,
CHE E’ LA CHIESA,
rappresentata, in quell’apparizione, dal vestito rosa del Bambino Gesù, colore della carne, assunta dal Verbo di Dio nel seno della santa Vergine Maria, per essere martirizzata al fine di redimere l’uomo dal peccato e vincere la morte.
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La Chiesa dei Santi Innocenti.
La storia delle apparizioni di Ghiaie scaturisce dunque dal presepe allestito da Candido, con Adelaide e le sue piccole amiche, nel tempo di Natale, in un prato nascosto del villaggio, trasformato dal Cielo in un Paradiso in terra, grazie alla fede pura di quelle creature innocenti.

Per comprenderla meglio questa storia, occorre aggiungere che gli incontri di quei bambini in quel prato continueranno anche dopo quel Natale.
Adelaide con le sue piccole amiche saliranno ancora, nei giorni di pieno inverno, fino al quel prato, dinnanzi al casolare di Candido, per partecipare alle sue Messe; seguendolo poi, nel tempo della Quaresima, lungo la Via Crucis da lui ideata, con croci incise nei tronchi degli alberi di quello stesso prato, nel quale il luogo della morte del Signore si affiancherà, così, provvidenzialmente, al luogo della Sua nascita, a costituire una continuità visibile, per ricordare che il Bambino di Betlemme, doveva salire il Golgota per la salvezza dei peccatori.
Dopo quest’esordio, forse qualcuno, pensando proprio a quel prato lasciato nella desolazione e nell’incuria, potrebbe interrompere la lettura; perché, se era difficile credere a quel che accadeva in quel prato nel tempo di Natale, lo sarebbe ancor più, nel vedere, non solo Adelaide e le sue piccole amiche seguire Candido – che dinanzi ad ogni albero ricorda, stazione dopo stazione, la Santa Passione e Morte del Signore – ma anche il grande corteo dei bambini martiri che a Natale hanno adorato, con loro, il Santo Bambino nel presepe di foglie e rametti sotto la capanna di tronchi. Un corteo immenso e silenzioso di piccole anime innocenti, che offrono, ciascuno, la propria sofferenza, a completamento dell’immenso dolore di Gesù.
Ma ancora non basta. Questa storia non termina qui. Coloro che hanno perseverato nella lettura dovrebbero alzare gli occhi al cielo, e nel più grande stupore, vedere sopra quella moltitudine di piccoli martiri innocenti, una miriade di angeli raccogliere nelle ali tutto quel dolore, per elevarlo al Cielo nell’amore di Cristo Crocifisso.
Forse, non è cosa semplice credere che per davvero dei bambini abbiano aperto il Paradiso sulla terra in un prato di un remoto villaggio, in quel tempo d’Inferno segnato da una terribile via della croce estesa al mondo intero.
Eppure, questa storia è vera.
Ed è molto ricca.
Si racconta ad esempio, che durante una Via Crucis, stringendo nelle mani un crocifisso regalatole da Candido, Adelaide lo abbia visto animarsi e, sentendo dolori al cuore, abbia avvertito in quel momento l’amore di Gesù per lei e la richiesta di una grande sofferenza per la salvezza dei peccatori, che farà di lei una piccola martire, come i bimbi martiri mandati dal Cielo ad accompagnarla in quella Via della Croce.
Molti altri sono i racconti che formano questa storia.
Uno, in particolare, non si può tacere.
Si narra che un giorno di quell’inverno, in quel prato, per partecipare a quella grande Via della Croce, arriva un bambino, dal volto bellissimo, ma tremante a causa del freddo, perché veste solo una leggera tunica grigia ed è a piedi nudi. Nel vederlo, Adelaide prova compassione, e subito si precipita al casolare a prendere un paio di calze per riscaldare i suoi piedi. Quel bambino la ringrazierà con un sorriso luminosissimo prendendo poi, fra le sue, le mani di Adelaide, che rimarranno segnate per sempre da quell’incontro.
Per coloro che sono arrivati fin qui nella lettura, non sarà difficile capire chi è quel Bambino; anche se qualcuno di loro proverà incredulità.
Per costoro, e per questa Chiesa – che distrugge le storie del Cielo e antepone la convenienza complice del potere alla Verità – ricordiamo che in quel prato, dimenticato e nascosto al mondo, vive ancora l’anima vera della Chiesa pura, santa e immacolata, la Chiesa dei Santi Innocenti, dove Adelaide torna a pregare, e piangere – insieme a Candido, ai bambini martiri, agli angeli, all’Emanuel e alla Sua Santa Madre – per la terra segnata di nuovo, orribilmente, da inesauste stragi di bambini e di cristiani, sempre più atroci, a causa del peccato e dell’incredulità.
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Piccola martire, fra i piccoli martiri
Inoltriamoci ancor di più in quel prato nel bosco, alle spalle del villaggio, che Adelaide raggiungeva con le sue piccole amiche per partecipare alle Messe di Candido, allestire con lui, a Natale, il presepe di foglie e rametti, e seguirlo, in Quaresima, nella Via Crucis, lungo i tronchi degli alberi segnati da una croce.

E cerchiamo di vedere attorno ad Adelaide, alle sue piccole amiche e a Candido, la moltitudine di bambini martiri mandati dal Cielo in quel campo, a formare come una grande, immensa Chiesa pura, fatta di anime innocenti, che abbiamo chiamato: la Chiesa dei Santi Innocenti.
Ricordiamo poi che da quei bambini – tantissimi morti nei campi di sterminio, molti nelle città distrutte dai bombardamenti, o colpiti dalle armi da fuoco – Adelaide ha imparato, non solo prematuramente la sapienza del dolore, ma anche ad offrire, con loro, la propria sofferenza, unita all’anima della Chiesa, a formare, con Cristo Crocifisso, un unico immenso dolore salvifico.
Passaggio, questo, importantissimo da capire, perché proprio in quel prato, insieme a quei bambini martiri, nell’offerta di sé, l’anima di Adelaide si è predisposta alla vocazione religiosa, alla quale la esorterà la Madonna nella seconda apparizione, che abbraccerà per tutta la vita, unita anima e corpo al Crocifisso.
Coi sistemi più orrendi, e anche nei modi più turpi e occulti, veniva tolta la vita ai bambini in quel tempo di guerra.
Adelaide ne ha incontrati alcuni, ai quali era stata strappata la vita dopo la nascita solo perché non c’era niente da mangiare, ed erano di troppo. Da loro ha saputo che venivano eliminati con la purga dai genitori con il consenso del medico, che rilasciava il certificato di morte, con la stessa infausta diagnosi, enterocolite, e con il silenzio del prete che benediva i piccoli corpi.
Alcuni di loro erano nati in paese, ed erano sepolti nel cimitero vicino.
Fra quei bambini martiri, tantissimi erano vestiti di bianco, diversamente dagli altri vestiti di rosa o azzurro. Quando li ha visti, Adelaide ha cercato di capire il perché, e ha scoperto ch’erano stati uccisi prima di nascere, nel ventre materno, strappati con mezzi terrificanti e dolorosi.
In quella Chiesa dei Santi Innocenti raccolta in quel prato dal Cielo, Adelaide, già piccola martire fra i piccoli martiri, ha imparato quanto terribile è il peccato, e la ragione dell’atroce dolore del Cristo, il Verbo di Dio Che si è incarnato nel seno di Maria, la Vergine Immacolata, per soffrire, fino a morire in Croce, e liberare l’uomo dal peccato.
Si racconta, altresì, che, insieme a quella moltitudine di piccoli, arrivava sempre, anche quel Bambino molto bello, rivestito di una tunica grigia, per il quale Adelaide era tornata al casolare a prendere un paio di calze perché aveva i piedi freddi. Quel Bambino assisteva alle Messe di Candido, pregava dinanzi al presepe, e seguiva con tutti gli altri le Vie Crucis.
Era molto serio, ma, terminate le liturgie, anche molto allegro.
Spesso invitava Adelaide a giocare.
«Raccogliamo fiori!» le diceva.
«Per chi?» domandava Adelaide
«Per la mia Mamma» rispondeva il Bambino.
«E dov’è la tua Mamma?» domandava ancora Adelaide
«Presto la vedrai» le diceva quel Bambino con un sorriso luminoso.