UNA GRANDE LUCE
Storia delle apparizioni di Ghiaie
Riproduciamo migliorandola, per foto e audio, la storia delle apparizioni di Ghiaie scritta da Giuseppe Arnaboldi Riva in: Adelaide speranza e perdono, Edizioni Villadiseriane 2002. Legge l’autore. (Per migliorare la comprensione delle apparizioni, consigliamo agli ascoltatori di leggere i testi consigliati nella pagina LIBRI La luce di Ghiaie).
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Annunciata torna al paese

La benedizione dell’altarino

Prima apparizione: UNA GRANDE LUCE

Seconda apparizione: DUE MISSIONI EUCARISTICHE

Terza apparizione: LE STELLINE (prossimo audio)

Documentario realizzato da Vittorio Villa, con una piccola cinepresa 9,5 mm, negli ultimi quattro giorni delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie nel maggio 1944 ,
TESTO IN ORIGINALE DEL DIARIO DI ADELAIDE
https://www.lalucedighiaie.it/wp-content/uploads/2019/08/DIARIOADELAIDECOM.pdf
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TESTO DEL DIARIO DI ADELAIDE
PRIMA APPARIZIONE, 13 Maggio
Io andavo a coglier i fiori per la Madonna che c’è a metà scala per salire in camera in casa mia. Avevo colto margherite e le avevo messe in una carriola che aveva fatto mio papà. Vidi un bel fiore di sambuco, ma era troppo in alto perché lo potessi cogliere. Stetti ad ammirarlo quando vidi un puntino d’oro, che scendeva dall’alto e si avvicinava a poco a poco alla terra; e man mano si avvicinava, s’ingrandiva e in esso si delineò la presenza di una bella Signora, con Gesù Bambino in braccio, e alla sua sinistra san Giuseppe.
Le tre persone erano avvolte in tre cerchi ovali di luce e rimasero sospese nello spazio poco distanti dai fili della luce. La Signora bella e maestosa indossava un vestito bianco e un manto azzurro; sul braccio destro aveva la corona del rosario composta da grani bianchi; sui piedi nudi aveva due rose bianche. Il vestito al collo aveva una finzione di perle tutte uguali legate in oro a forma di collana. I cerchi che avvolgevano le tre persone erano luminosi con sfumature di luce dorata.
Al primo momento ebbi paura e feci per scappare, ma la Signora mi chiamò con voce delicata dicendomi: «Non scappare che sono la Madonna». Allora mi fermai fissa a guardarla, ma con senso di paura. La Madonna mi guardò poi aggiunse: «Devi essere buona, ubbidiente, rispettosa col prossimo e sincera; prega bene e ritorna in questo luogo per nove sere sempre a quest’ora». La Madonna mi guardò qualche istante poi lentamente si allontanò senza voltarmi le spalle. Io guardai finché una nuvola biancastra li tolse al mio sguardo. Gesù Bambino e S. Giuseppe non parlarono mi guardarono solo con espressione amabile.
SECONDA APPARIZIONE, 14 Maggio
Ero all’Oratorio con le mie compagne, ma verso le ore sei sentii un grande desiderio di correre al luogo dove la Madonna mi aveva invitato. Partii di corsa con alcune compagne, giunta sul luogo istintivamente guardai in alto e vidi passare due colombi bianchi poi più in alto vidi il punto luminoso che si avvicinava e che delineava chiara la maestosa figura della Sacra Famiglia. Al primo momento mi sorrisero poi la Madonna mi ripeté quanto mi aveva detto ieri: «Devi essere buona ubbidiente sincera e pregare bene, rispettosa verso il prossimo. Tra il quattordicesimo e quindicesimo anno ti farai suora Sacramentina. Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in Paradiso». Poi lentamente si allontanò e scomparve come la sera prima. Sentivo in cuore tanta gioia per le brevi parole della Madonna e nella mia mente era chiaro e preciso il ricordo della sua dolce presenza.
Ritornai con le mie compagne verso l’oratorio; a metà strada incontrammo un buon ragazzo che m’interrogò. Alla mia affermazione di aver visto la Madonna, egli ansioso, mi disse: «Prova ancora a vedere se ti appare e domandaLe se io potrò essere sacerdote consacrandomi a Lei». In fretta ritornai sul posto, guardai in cielo con la speranza che la Madonna ritornasse. Infatti poco dopo pochi minuti si manifestò di nuovo la bella presenza della cara Madonna alla quale espressi il desiderio di Candido, presente alla sua nuova visita. Essa con voce soave e materna mi rispose: «Sì, egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore, quando la guerra sarà terminata». Detto questo lentamente scomparve.
Terminata la visione sentii tirarmi il grembiule dal ragazzo il quale ansioso mi chiese cosa aveva risposto la Madonna. Quando gli ripetei le parole della Madonna egli corse felice a dirlo a sua mamma. Ritornai a casa con le mie compagne e nel mio cuore sentivo una grande gioia. La Madonna prima di allontanarsi mi disse di ritornare altre sette sere.
TERZA APPARIZIONE, 15 Maggio
Poco prima delle ore sei giunsi sul posto delle apparizioni con le mie compagne Itala Corna e Giulia Marcolini. Impiegai molto tempo a raggiungere il posto perché la strada era affollata. Il punto luminoso preceduto dalle due colombine apparve e lentamente si avvicinò manifestando la Sacra Famiglia più luminosa del solito. Gli occhi luminosi e azzurri di Gesù Bambino, in questa apparizione, attirarono la mia attenzione in modo particolare. Il vestitino che lo copriva fino ai piedi era liscio a forma di camicia in color rosa cosparso di stelline d’oro. La Madonna vestiva un abito azzurro con un velo bianco lunghissimo che scendeva dalla testa. Piccole stelline formavano un’aureola attorno al volto della Madonna; sui piedi aveva due rose e fra le mani giunte la corona del rosario.
Molte persone mi avevano detto di dire alla Madonna di far guarire i loro figli e di chiederle quando veniva la pace. Riferii tutto alla Madonna la quale mi rispose: «Dì loro che se vogliono i figli guariti devono fare penitenza, pregare molto ed evitare certi peccati. Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni». Recitò una decina del rosario con me poi lentamente, si allontanarono finché disparvero.
QUARTA APPARIZIONE, 16 maggio
In questa apparizione per essere puntuale al mio orario, dovetti insistere molto presso la gente che affollava la mia casa perché tutti insistevano a farmi credere che erano le ore cinque mentre io in cuore sentivo che era l’orario datomi dalla Madonna. Alle mie insistenze di lasciarmi libera, un uomo mi portò sul posto delle apparizioni. Come le altre sere il punto luminoso, preceduto dalle colombine apparve e la Madonna con Gesù Bambino e san Giuseppe si manifestarono di nuovo. I loro vestiti erano come il giorno precedente. La Madonna mi fece un sorriso, poi con volto addolorato mi disse: «Tante mamme hanno i bimbi disgraziati per i loro peccati gravi; non facciano più peccati e i bimbi guariranno».
Chiesi un segno esterno per soddisfare al desiderio della gente. Essa mi rispose: «Verrà anche quello, a suo tempo. Prega per i poveri peccatori che hanno bisogno della preghiera dei bambini». Così dicendo si allontanò e disparve.
QUINTA APPARIZIONE, 17 maggio
All’orario solito mi recai sul posto delle apparizioni. I due colombi precedettero il punto luminoso e la Madonna apparve vestita di rosso col manto verde il quale aveva un lungo strascico. Attorno ai tre cerchi di luce vi erano otto angioletti vestiti alternativamente di celeste e di rosa tutti al di sotto del gomito della Madonna in semicerchio. Appena vidi la Madonna subito mi parlò e mi confidò un segreto da rivelare al Vescovo e al Papa, con queste parole: «Dì al Vescovo e al Papa il segreto che ti confido… ti raccomando di eseguire quanto ti dico, ma non dirlo a nessun altro». Poi lentamente scomparve.
SESTA APPARIZIONE, 18 maggio
Durante l’oratorio pensavo alla Madonna e verso le ore cinque andai a far merenda per essere puntuale al luogo delle apparizioni. La visita della Madonna fu preceduta da due colombi. La Vergine vestiva di rosso col manto verde, circondata dagli angioletti come ieri. La Madonna mi sorrise poi, per tre volte mi ripeté: «Preghiera e penitenza». Poi aggiunse queste parole: «Prega per i peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore».
Molte persone m’avevano raccomandato di chiedere alla Madonna quale era la preghiera che più le piaceva. Io le espressi questo desiderio ed Ella mi rispose: «La preghiera a me più gradita, è l’Ave Maria». Detto questo la Madonna lentamente scomparve.
SETTIMA APPARIZIONE, 19 maggio
Come tutte le altre sere andai al mio posto ove era stata posta una pietra di granito sulla quale io salivo durante le apparizioni. Vidi il punto lumino e in esso la presenza della Sacra Famiglia. La Madonna aveva il vestito e il velo celeste. Una fascia bianca le cingeva i fianchi; aveva le rose ai piedi e la corona fra le mani. Gesù Bambino vestiva ancora di rosa con le stelline d’oro e le manine congiunte. Il suo volto era sereno quasi sorridente. San Giuseppe era sereno ma non sorrideva; vestiva di marrone, dalle sue spalle scendeva un pezzo di stoffa pure marrone a forma di mantello e nella mano destra teneva un bastoncino con il giglio fiorito. C’erano ancora gli angioletti. La Madonna mi guardò sorridendo ma io presi per prima la parola e le manifestai il desiderio di molti con queste parole: «Madonna, la gente mi ha detto di chiederti se i figli ammalati devono essere proprio portati qui per essere guariti». Con voce paradisiaca Ella mi rispose: «No, non è necessario che proprio tutti vengano qui, quelli che possono vengano che secondo i loro sacrifici saranno guariti o rimarranno ammalati però non si facciano più gravi peccati». La pregai di fare qualche miracolo affinché la gente potesse credere alle sue parole. Mi rispose: «Verranno anche quelli, molti si convertiranno e io sarò riconosciuta dalla Chiesa». Poi seria aggiunse: «Medita queste parole ogni giorno della tua vita: fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell’ora della tua morte ti terrò sotto il mio manto e ti porterò in cielo».
OTTAVA APPARIZIONE, 20 maggio
Come tutte le altre sere andai sulla pietra in attesa della cara Madonna. Apparve di nuovo la Sacra Famiglia e la Madonna mi disse: «Domani sarà l’ultima volta che ti parlo poi per sette giorni ti lascio pensare bene quanto ti ho detto. Cerca di capirlo bene perché fatta più grandicella ti servirà molto se vorrai essere tutta mia. Dopo questi sette giorni ritornerò ancora quattro volte».
La sua voce era tanto armoniosa e bella che per quanto abbia cercato di imitarla, non ci riuscii mai.
NONA APPARIZIIONE, 21maggio
Anche questa apparizione fu preceduta dai colombi e nel punto luminoso si manifestò la Sacra Famiglia vestita come ieri, in mezzo a una chiesa. Verso la porta principale c’era: un asino color grigiastro, una pecora bianca, un cane dal pelo bianco con macchie marroni, un cavallo del solito color marrone. Tutte le quattro bestie erano inginocchiate e muovevano la bocca come se pregassero. Ad un tratto il cavallo si alzò e passando vicino alle spalle della Madonna uscì dalla porta aperta e s’incamminò sull’unica strada che conduceva ad un campo di gigli, ma non fece in tempo a calpestarne quanti voleva perché S. Giuseppe lo seguì e lo riprese. Il cavallo appena vide S. Giuseppe cercò di nascondersi vicino al muricciolo che serviva di cinta al campo dei gigli, qui si lasciò prendere con docilità e accompagnato da S. Giuseppe ritornò in chiesa ove s’inginocchiò e riprese la preghiera.
Quel giorno spiegai questo fatto solo col dire che il cavallo era una persona cattiva che voleva distruggere i buoni. Ora più semplicemente posso spiegare i sentimenti prodotti in me da quella visione. Nel cavallo vidi una persona superba e cattiva avida di dominio, la quale abbandonata la preghiera voleva distruggere i gigli di quel magnifico campo calpestando e distruggendo di nascosto la loro freschezza e il semplice candore. Da notare che mentre il cavallo faceva strage nel campo manifestava un senso di malizia perché cercava di non essere visto.
Quando il cavallo vide S. Giuseppe muoversi per rintracciarlo abbandonò il furtivo danno e cercò di nascondersi vicino al muricciolo di cinta del campo. S. Giuseppe avvicinatoglisi lo guardò con dolce sguardo di rimprovero e lo condusse nella casa di preghiera. Mentre il cavallo faceva il danno gli altri animali non interruppero la preghiera. I quattro animali rappresentano quattro virtù indispensabili per formare una santa Famiglia. Il cavallo, o capo, che non deve abbandonare la preghiera perché lontano da essa è capace solo di disordine e rovina. Ripudia la pazienza la fedeltà la mitezza e silenzio familiare raffigurato nelle simboliche bestie. In questa visione, nessuno parlò e lentamente tutto scomparve.
DECIMA APPARIZIONE, 28 maggio
In questo giorno feci la prima Comunione. Come le altre sere fui portata sul luogo delle apparizioni e il punto luminoso apparve di nuovo manifestando la Madonna con gli angioletti e due santi ai fianchi.
La Madonna mi disse: “Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte. Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano la sua vita. Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire”.
La Madonna aveva tra le mani due piccioni neri che simboleggiano l’unione che devono avere i coniugi per formare sante famiglie al vigile sguardo della Madonna. Insegna ancora che non vi può essere santa famiglia senza vivere fiduciosi tra le mani materne della Madonna. La Madonna non mi rivelò il nome di quei due santi che aveva ai suoi fianchi. Solo per ispirazione interna ebbi chiara intuizione del loro nome: san Matteo e san Giuda.
Il nome Giuda ha per me un ricordo triste perché sia pure involontariamente ho tradito la Madonna. In questa apparizione io vedo la carità squisita della Madonna la quale mostrandomi Giuda santo ha voluto in questo nome prevenirmi e mettermi guardinga nelle prove che avrei incontrato per affermare la sua parola materna e sicura che purtroppo non seppi sostenere. Nel mio cuore sento pesare il mio grosso sbaglio, ma pur avendo imitato Giuda traditore voglio tuttavia santificarmi seguendo l’esempio di Giuda Santo con l’essere apostolo e martire per amore a Gesù e alla Madonna. San Matteo ispira al mio cuore fiducia di salvezza perché anche lui peccatore ha seguito Gesù e si è fatto apostolo del suo nome..
UNDICESIMA APPARIZIONE, 29 maggio
Anche in questa apparizione la Madonna apparve con gli angioletti, vestiva di rosso col manto verde e la sua manifestazione fu preceduta da due colombi e dal punto luminoso. Fra le mani aveva ancora due colombi dalla piuma scura e sul braccio la corona del rosario.
La Madonna mi sorrise e mi disse: «Gli ammalati che vogliono guarire devono avere maggior fiducia e santificare la loro sofferenza se vogliono guadagnare il paradiso. Se non faranno questo non avranno premio e saranno severamente castigati. Spero che tutti quelli che conosceranno la mia parola faranno ogni sforzo per meritarsi il paradiso. Quelli che soffriranno senza lamento otterranno da me e dal Figlio mio qualunque cosa chiederanno. Prega molto per coloro che hanno l’anima ammalata; il Figlio mio Gesù è morto sulla Croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo io soffro».
Mentre la Madonna portava la mano alla bocca per mandarmi un bacio coll’indice e pollice uniti, le due colombine le svolazzarono d’intorno e accompagnarono la Madonna mentre si allontanava adagio adagio.
DODICESIMA APPARIZIONE, 30 maggio
In questa apparizione la Madonna mi apparve vestita di rosa col velo bianco. Non aveva gli oscuri colombi fra le mani ed attorno a lei vi erano solo gli angioletti.
Con un sorriso più che materno mi disse: «Cara bambina tu sei tutta mia ma, pur essendo cara al mio cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell’ora della tua morte e, avvolta nel mio manto, ti porterò in cielo. Con te prenderò pure tutti quelli che ti comprendono e soffrono».
Benedisse e si allontanò più lesta delle altre sere.
TREDICESIMA APPARIZIONE, 31 maggio
La Madonna in questo giorno apparì alle ore otto. Vestiva come nella prima apparizione. Sorrideva ma non era il suo sorriso bello come nelle altre sere, però la sua voce era soave.
Mi disse: «Cara figliola, mi spiace doverti lasciare, ma la mia ora è passata, non sgomentarti se per un po’ non mi vedrai. Pensa a quello che ti ho detto; nell’ora della tua morte verrò ancora. In questa valle di veri dolori sarai una piccola martire. Non scoraggiarti, desidero presto il mio trionfo. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio. Sarò la tua ricompensa se il tuo martirio sarà allegro. Queste mie parole ti saranno di conforto nella prova. Sopporta tutto con pazienza che verrai con me in Paradiso. Quelli che volontariamente ti faranno soffrire non verranno in paradiso se prima non avranno riparato e si saranno pentiti profondamente. Sta allegra che ci rivedremo ancora piccola martire».
Sentii un dolce e soave bacio posarsi sulla mia fronte, poi, come le altre sere, scomparve.
N.B. ogni visita della Madonna era preceduta dalle due bianche colombe. La Vergine aveva sempre le rose bianche ai piedi.