Inno alla Regina della famiglia
Due colombi, due Cuori, un solo Amore.


UN SOLO CUORE
Per ben 5 volte, rivolgendosi ad Adelaide, la santa Vergine indica il suo CUORE.
- Nella seconda apparizione, del 14 maggio, in risposta alla richiesta di Adelaide – posta per conto dell’amico Candido che desiderava avere la conferma della vocazione sacerdotale – la santa Vergine le dice:
Sì egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore;
- Nella sesta apparizione, del 18 maggio, supplicando la preghiera per i peccatori, la santa Vergine dice ad Adelaide:
Prega per i peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore.
- Nella decima apparizione, del 28 maggio, nella quale indica per ben due volte il suo Cuore: dapprima, riprendendo la supplica della sesta apparizione, e poi (dopo aver promesso la sua protezione al Santo Padre) per far comprendere che la vera Pace si trova nel suo Cuore, dice ad Adelaide queste due frasi:
Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte.
La pace non tarderà, ma al mio Cuore preme quella Pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire.
- Nella dodicesima apparizione, del 30 maggio, infine, salutando Adelaide, la santa Vergine le dice:
Cara bambina, tu sei tutta mia, ma pur essendo cara al mio Cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell’ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo.
*
Prima di esaminare questi cinque brani, e cercar di capire quale correlazione di senso li unisce, occorre notare che la santa Vergine afferisce tutti questi brani direttamente al suo CUORE, senza mai ricordare il CUORE DEL DIVIN FIGLIO,
constatazione assai importante, grazie alla quale possiamo comprendere che
Ella indica il suo CUORE come fosse il CUORE del DIVIN FIGLIO, perché il suo CUORE è talmente unito al CUORE DEL DIVIN FIGLIO, da formare un solo CUORE,
riferimento primo di UNITA’ assolutamente indispensabile per intendere il significato dei cinque brani, che possono, dunque, essere compresi solo alla luce dell’UNITA’ DEI DUE CUORI,
nella quale UNITA’ possiamo rinvenire, altresì, il TEMA PRINCIPALE del messaggio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie (che illumina tutte le parole della santa Vergine e la configurazione simbolica di tutte le apparizioni),
raffigurato dalla COPPIA DI COLOMBI BIANCHI che appaiono nel cielo e conducono gli occhi di Adelaide alla Luce accesa a Oriente, che scende e si apre mostrando ad Adelaide la Sacra Famiglia, formata dalla sublime COPPIA D’AMORE dell‘INCARNAZIONE – di Gesù e Maria – con il castissimo custode san Giuseppe,
Visione eccelsa, grazie alla quale, nei due Cuori uniti in solo Cuore della sublime Coppia dell’INCARNAZIONE, si può ritrovare il significato ultimo del messaggio celeste donato dalla santa Vergine alla Chiesa, fondato proprio sull’UNITA’ DEI DUE CUORI IN UN SOLO CUORE, e perciò stesso, anche il legame di senso fra i brani che la santa Vergine afferisce al suo CUORE.
UN SOLO SACRIFICIO D’AMORE
L’UNITA’ DEI DUE CUORI IN UN SOLO CUORE – TEMA PRINCIPALE del messaggio celeste donato dalla santa Vergine alla Chiesa con le sue apparizioni a Ghiaie – costituisce, dunque, il PRINCIPIO ERMENEUTICO di comprensione dello stesso messaggio celeste.
Per questo, al fine di rilevarne l’importanza, si ritiene assai utile ricordare le parole con le quali la santa Vergine rivela, a santa Brigida, l’unita del suo Cuore col Cuore del Divin Figlio.
Dice la santa Vergine a santa Brigida:
«Io ho amato mio Figlio così ardentemente, ed Egli mi ha amato così teneramente, che Lui e io non formavamo che un solo cuore. Mio Figlio era veramente il mio Cuore. Ecco perché quando uscì dal mio seno, nascendo a questo mondo, mi parve che metà del mio Cuore uscisse da me. E quando Egli soffriva, io ne sentivo le pene come se il mio Cuore fosse sottoposto agli stessi tormenti» .
Con queste parole la santa Vergine rivela a santa Brigida che l’UNITA’ DEI DUE CUORI è una Realtà permanente, dall’INCARNAZIONE alla MORTE di Gesù sulla Croce.
Verità che si può comprendere ancor meglio, e più in profondità, in un passaggio del libro di san Giovanni Eudes, Il Cuore Ammirabile della SS. Madre di Dio, nel quale,
elencando le meravigliose prerogative del Cuore di Maria, san Giovanni Eudes vede il Cuore di Maria come:
«il letto sul quale il Divin Bambino ha riposato dolcemente» secondo il noto versetto del Cantico dei Cantici, da lui citato, che si riferisce al “duetto” d’Amore fra lo Sposo e la “Sposa”: «Il nostro letto è tutto ricoperto di fiori profumati» (Ct.1, 15).
Passaggio molto importante, che permette di riconoscere, nel mistico letto del Cuore di Maria su cui riposa il Divin Figlio, il Talamo della Croce,
su cui sarà disteso lo stesso Divin Figlio, l’Agnello di Dio, dal quale nascerà la Chiesa, partorita dal suo Cuore aperto e spezzato, in unità col Cuore trafitto della Madre Addolorata,
che sotto la Croce si rivela come la mistica Sposa del Divin Figlio, prefigurata nell’INCARNAZIONE, secondo il Disegno Eterno della Santa Trinità per la nostra REDENZIONE, ottenuta per mezzo del santo Sacrificio d’Amore del suo Divin Figlio.
*
Il riferimento al “duetto” fra lo sposo e la sposa del Cantico dei Cantici, evidenziato da san Giovanni Eudes, ci è molto utile, perché permette di ricordare che fin dalla sua prima apparizione a Ghiaie – mostrando una finzione di perle tutte uguali legate in oro a forma di collana sull’abito bianco – la santa Vergine si mostra proprio come la sposa del Cantico,
secondo un altro passo del Cantico,
quello in cui lo sposo dice alla sposa, più volte identificata a una colomba: “Belle sono le tue guance fra i pendenti, il tuo collo tra i fili di perle” (Ct. 1,10)”,
ornamento, grazie al quale, possiamo riconoscere nel Bambino Gesù in braccio a lei, il suo Sposo Divino, unito a lei come un solo Cuore, a costituire la sublime coppia santa e immacolata, che vive trionfante in Cielo, come Chiesa del Cielo,
alla quale deve guardare la Chiesa pellegrina sulla terra, nell’attesa delle nozze eterne con lo Sposo Divino, disegnate fin dal Principio, nel seno della Santa Trinità.
*
L’UNITA’ DEI DUE CUORI IN UN SOLO CUORE rimanda perciò all’UNICO SANTO SACRIFICIO D’AMORE compiuto dal Signore Gesù nostro unico Redentore, in compartecipazione con la sua santa Madre, Corredentrice, mediante il quale, santo Sacrificio, il peccato e la morte sono stati sconfitti ed è stato riaperto il Cielo,
verso il quale la Chiesa deve procedere – ripercorrendo il doloroso cammino della santa Vergine Maria alla sequela del suo Divin Figlio fino alla Croce – per condurre l’umanità alla Comunione con Dio e formare nel suo Amore, come UN SOLO CUORE, UNA SOLA FAMIGLIA .
*
CONCLUSIONE
Alla Luce del TEMA PRINCIPALE del messaggio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie, costituito da:
I DUE CUORI UNITI, COME UN SOLO CUORE, IN UN SOLO SACRIFICIO D’AMORE,
cercheremo di capire i brani che la santa Vergine afferisce al suo Cuore, iniziando dal primo brano, quello in cui, rispondendo alla richiesta di Adelaide – posta per conto dell’amico Candido che desiderava avere la conferma della vocazione sacerdotale – la santa Vergine le dice:
Sì egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore
(che implicherà un’impegnativa riflessione sulla relazione fra il Cuore di Maria e il Ministero Sacerdotale).
*
Il Sacerdote e la Chiesa, nel Cuore di Maria.
CANDIDO E ADELAIDE, COPPIA EUCARISTICA

Santa Ordinazione di Candido, 19 marzo 1959
«Sì egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore».
Con queste parole,
rivolte dalla santa Vergine ad Adelaide, nella seconda parte dell’apparizione del 14 maggio, in risposta alla richiesta di Adelaide – posta per conto dell’amico Candido che desiderava avere la conferma della vocazione sacerdotale,
la santa Vergine conferma la vocazione sacerdotale a Candido,
e precisa che sarà Sacerdote Missionario secondo il suo Sacro Cuore, indicando il suo Sacro Cuore come Luogo e Sede Sapienziale per la Missione Eucaristica che Candido dovrà compiere come Sacerdote.
Sono parole molto importanti perché, quel giorno, la santa Vergine dice alla Chiesa attraverso Adelaide, che:
- Candido sarà Sacerdote Missionario, quale suo figlio prediletto, da sempre collocato, per volere del suo Divin Figlio, nel cuore della Chiesa, ch’é il Cuore stesso della sua santa Madre.
*
Per comprendere ancor meglio l’importanza di queste parole – sempre sottovalutate ma determinanti per poter accedere all’Insegnamento Sapienziale offerto alla Chiesa dalla santa Vergine con le sue apparizioni a Ghiaie,
occorre ricordare che:
nella prima parte dell’apparizione di quel giorno, 14 maggio, la santa Vergine ha indirizzato anche Adelaide alla Missione Eucaristica dicendole:
«Tra il quattordicesimo e quindicesimo anno ti farai suora Sacramentina».
Parole chiarissime, con le quali la santa Vergine ha eletto Adelaide a sua figlia prediletta, chiamata da sempre a divenire, nella Chiesa, sua fedele immagine, indicando l’età del suo ingresso nella famiglia delle suore Sacramentine – OVVERO: fra il 14° e il 15° anno –
la stessa età in cui la stessa santa Vergine, per opera dello Spirito Santo, ha concepito nel suo Cuore, e poi nel suo seno, il Verbo di Dio, perché diventasse Eucarestia, o “frumento degli eletti”, come scrive san Giovanni Eudes (Il cuore di Maria terra benedetta, ne: Il Cuore Ammirabile della SS Madre di Dio).
*
Quel giorno dunque, 14 maggio 1944, seconda apparizione del ciclo epifanico di Ghiaie, Candido e Adelaide sono collocati dalla santa Vergine, nell’unità dei loro cuori, nel suo Sacro Cuore,
OVVERO: nel cuore stesso della Chiesa,
dove rimarranno, fino alla morte, COME UN SOLO CUORE IN UN SOLO SACRIFICIO D’AMORE, superando la separazione e il martirio.
Adelaide infatti, parteciperà, in spirito, alle Messe celebrate da Candido, fino all’ultima sua Messa, sul suo letto di morte,
ricordando la quale, Adelaide dirà: «con Candido sono morta anch’io»,
perché si capisse ch’era sempre stata una cosa sola con Cristo, nel Cuore di Maria, morta col Divin Figlio – come scrive san Giovanni Eudes: «Mentre il Figlio vive Ella vive con Lui, quando muore in Croce, Ella muore con Lui».
Adelaide muore dunque, con Candido – come Maria è morta con Gesù, in attesa di essere condotta in Cielo, secondo la promessa della santa Vergine, e unirsi per sempre con Candido nella Gloria di Dio – a suggellare l’unità confermata dalla santa Vergine il 14 maggio 1944.
*
Estremamente importante si rivela perciò, quel giorno, 14 maggio 1944, seconda apparizione del ciclo epifanico di Ghiaie, in cui Adelaide e Candido, secondo il Disegno della Divina Provvidenza, sono uniti indissolubilmente nel Sacro Cuore di Maria e accomunati, nel suo Cuore, dalla stessa Missione Eucaristica.
*
Quel giorno è davvero importante.
Nel calendario liturgico, in quel giorno cade infatti, la
- VI° domenica di Pasqua,
- inizio della settimana dell’Ascensione,
nella quale la santa Vergine, mediante il primo ciclo di nove apparizioni (13 – 21 maggio) che abbiamo definito: L’ORA DI MARIA, richiama alla Chiesa i tempi della Redenzione attuata dal Divin Figlio con la sua partecipazione,
- in preparazione della settimana di Pentecoste
nella quale la santa Vergine, mediante il secondo ciclo di quattro apparizioni (28 – 31 maggio) che abbiamo definito: L’ORA DELLA CHIESA, richiama alla Chiesa il Tempo della Missione di condurre l’umanità alla Comunione con Dio, e del suo Trionfo.
Considerazioni queste, grazie alle quali, possiamo dire che:
Adelaide e Candido ricevono la conferma della vocazione sacerdotale e religiosa
- nel giorno di domenica, giorno dell’Eucarestia,
- nella Luce del Risorto, ovvero nel Tempo di Pasqua,
- all’inizio della settimana dell’Ascensione,
- perché apprendano, proprio in quel Tempo, l’Insegnamento Sapienziale offerto dalla santa Vergine che riguarda le tappe della Redenzione,
- e siano così preparati a compiere, nel Tempo della Chiesa, con la Chiesa e nella Chiesa, uniti nel Sacro Cuore di Maria, la Missione Eucaristica loro affidata.
Più compiutamente si può dire che, quel giorno, domenica 14 maggio 1944,
- Adelaide e Candido sono uniti indissolubilmente, e per sempre, nel Sacro Cuore di Maria,
- a formare una coppia Eucaristica, modello della Chiesa,
- perché immagine della prima e sublime coppia Eucaristica, disegnata fin dal Principio dalla Santa Trinità, formata da Gesù e Maria,
della quale saranno testimoni per la Chiesa e nella Chiesa, chiamata alla MISSIONE EUCARISTICA, di unire l’umanità in Cristo, e condurla all’Amore del Padre, nel tempo ultimo della storia,
ovvero nell’ORA in cui, sulle orme del Signore Gesù Cristo e della sua santa Madre Maria, la Chiesa dovrà salire il Calvario, conservando, nel santo Sacrificio Eucaristico, la Fede nel Signore, e, in attesa della sua venuta, la contemplazione della Chiesa Celeste.
*
Ed è proprio la sublime COPPIA EUCARISTICA formata dal Signore Gesù Cristo e dalla sua santa Madre Maria, che Adelaide e Candido sono chiamati a rivelare.
Nel loro mistico connubio d’Amore si può infatti, riconoscere il TEMA PRINCIPALE del messaggio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie,
OVVERO:
L’UNITA’ ETERNA D’AMORE FRA CRISTO E LA CHIESA, figurato dalla COPPIA DI COLOMBI BIANCHI che appaiono nel cielo aprendo tutte le apparizioni.
*
Cerchiamo allora di comprendere ancor meglio le parole rivolte dalla santa Vergine ad Adelaide, nella seconda parte dell’apparizione del 14 maggio.
E chiediamoci:
a quale modello di Sacerdote, pensava la santa Vergine confermando, ad Adelaide, la vocazione dell’amico Candido, con le parole sopra ricordate:
«Sì egli si farà Sacerdote Missionario secondo il mio Sacro Cuore».
*
Per rispondere a questa domanda occorre portarci con la mente al Calvario, nel momento in cui Gesù affida la sua santa Madre, figura della Chiesa nascente, a Giovanni, l’apostolo del Cuore, l’unico degli apostoli che si trovi ai piedi della Croce,
perché rinnovi, nel Tempo della Resurrezione, come Sacerdote del suo Sacro Cuore, con la sua santa Madre, il santo Sacrificio Redentivo, che Egli, Agnello di Dio, Vittima e Sommo Sacerdote, ha celebrato al Calvario, una volta per tutte, morendo, per tutti i peccatori, sulla Croce.
*
COME GIOVANNI E MARIA

parte centrale dell’abside di Ari ideato da padre Candido
E dunque, riconoscendo in Candido la figura dell’apostolo Giovanni
possiamo capire che:
domenica 14 maggio 1944, inizio della settimana dell’Ascensione, la santa Vergine elegge Candido come Sacerdote Missionario del suo Sacro Cuore perché attraverso lui, in ogni Sacerdote, si veda san Giovanni.
Più compiutamente si può dire che
- la Messa celebrata da Candido – figura di ogni Sacerdote, alter Christus – con la partecipazione di Adelaide suora – figura di Maria,
- avrebbe richiamato la Messa celebrata da san Giovanni, Apostolo del del Sacro Cuore – alla quale Maria partecipava
- a costituire il modello per la Chiesa,
chiamata a
- rivivere la Messa della Chiesa nascente, tornando al Calvario, al santo Sacrificio celebrato da Cristo Sommo Sacerdote con la sua santa Madre,
- e contemplare all’altare, la Vittima d’Amore – presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità – come sull’altare di quella prima Chiesa – adorato dalla santa Vergine che, su quell’altare ritrovava il Divin Figlio e Sposo, coperto di ferite, morto sulla Croce.
*
Candido e Adelaide sono uniti, quel giorno, 14 maggio 1944, dalla stessa Missione Eucaristica, nel Sacro Cuore della santa Vergine,
perché in Adelaide, che riceve l’Eucarestia da Candido, ogni fedele possa ricevere l’Eucarestia dal Sacerdote, come Maria da san Giovanni, e con lei “sentire nel cuore, il Cuore del Divin Figlio che aveva battuto all’unisono col suo, rivivendo ciò che aveva sperimentato sotto la Croce”.
*
Occorre ribadire con forza che le apparizioni della santa Vergine a Ghiaie non riguardano la famiglia intesa semplicemente come entità sociale indifferenziata, ma la famiglia dei figli di Dio, che è la Chiesa, costituita dal suo Divin Figlio mediante il santo Sacrificio della Croce.
Per questo
i Sacerdoti, figure di Cristo Sommo Sacerdote, sono chiamati per primi dalla santa Vergine apparsa a Ghiaie, come Regina e Madre della Chiesa,
affinché, con lei, celebrino la VERA EUCARESTIA, e la Chiesa ritrovi sempre la sua vera Sorgente: L’AMORE DI CRISTO CROCIFISSO SUO SPOSO DIVINO.
Come abbiamo più volte ribadito,
L’UNITA’ NUZIALE FRA CRISTO E LA CHIESA è il Tema Principale delle apparizioni di Ghiaie, introdotte dal volo di due colombi bianchi, figura di
DUE CUORI UNITI IN UN SOLO CUORE PER UN SOLO SACRIFICIO D’AMORE.
*

Per conoscere Candido
*
La morte e la Chiesa, nel Cuore di Maria.
LA CHIESA COME MARIA MAESTRA DI SAPIENZA
In questa riflessione esaminiamo le parole con le quali la santa Vergine lega la realtà della morte al suo Sacro Cuore,
nelle due implorazioni di preghiera in favore dei peccatori ostinati,
espresse in due giorni solenni della Pasqua, strettamente connessi fra loro, a rimarcare l’estrema importanza di queste implorazioni di preghiera: l’Ascensione e la Pentecoste.
Le due implorazioni, rivolte ad Adelaide, sono le seguenti:
- «Prega per i poveri peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore» (giovedì 18 maggio, solennità dell’Ascensione).
- «Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte» (domenica 28 maggio solennità di Pentecoste)
*
A una prima lettura, le due implorazioni paiono sostanzialmente identiche, ma, ad una lettura più attenta, si nota che differiscono nel contesto temporale in cui ciascuna è collocata, e nel carattere.
Esaminiamole dunque, in successione,
cominciando dalla prima implorazione
«Prega per i poveri peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore»
che ha un carattere oggettivo.
Questa implorazione riguarda infatti, il momento in cui la morte agisce sull’uomo, costringendolo ad accettare i limiti posti da Dio al fine d’incontrarLo nell’umiltà,
purtroppo rifiutata dal peccatore ostinato che preferisce opporsi a Dio, e rifiutare il santo Sacrificio del Figlio, per conservare la superba finzione di una realtà fittizia e così rimanere padrone di se stesso anche nel trapasso.
Condizione terrificante che rinnova la morte dell’umilissima Madre di Dio, colpita al Cuore dal peccatore ostinato, perché costretta a vedere quell’anima, strappata dalle sue mani, precipitare nel buio eterno.
La qual cosa ci fa capire l’importanza di questa implorazione della santa Vergine,
che richiama la Chiesa alla sua prima e vera Missione, ovvero a scongiurare la perdita delle anime, redente a caro prezzo dal santo Sacrificio di Gesù e alleviare il dolore della sua santa Madre.
*
Passando poi a esaminare la seconda implorazione
«Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte»
vediamo che ha un carattere soggettivo,
riconoscibile nell’esortazione a pensare alla morte rivolto ai peccatori, soprattutto ai peccatori ostinati, affinché si liberino da false concezioni della vita che li spingono a vivere egoisticamente solo nel presente, e li fanno precipitare, con la morte, nel buio eterno, provocando un atroce dolore al Cuore della santa Vergine, che è espressione della sapienza di Dio.
Con questa implorazione, la santa Vergine, si presenta chiaramente come Maestra di Sapienza, e invita la Chiesa a insegnare ai fedeli il mistero della morte, perché siano preparati e possano essere accompagnati nel transito da questa vita alla vita del Cielo.
*
Entrambe le implorazioni, permettono dunque, di capire
- quanto sia importante, per la santa Vergine, il tema della morte,
- e quanto deve esserlo per la Chiesa, chiamata ad essere, come Maria, Maestra di Sapienza e scongiurare la perdita delle anime, redente a caro prezzo dal santo Sacrificio di Gesù.
* * *
LA CHIESA COME MARIA CORREDENTRICE
Ma non è solo questo il compito che la santa Vergine si propone di ricordare alla Chiesa, con le sue implorazioni a pregare per i peccatori che stanno morendo e che non pensano alla morte.
Oltre ad essere Maestra di Sapienza, la santa Vergine invita la Chiesa a compiere, con lei, la Missione di Corredentrice.
E per questo ricorda la morte del suo Divin Figlio, con la seguente implorazione rivolta ad Adelaide perché la trasmetta alla Chiesa:
«Prega molto per coloro che hanno l’anima ammalata; il Figlio mio Gesù è morto sulla croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo io soffro» (29 maggio).
Come ben si comprende,
con quest’altra implorazione, la santa Vergine chiama la Chiesa a ricordare quanto è costata la salvezza dei peccatori
e con lei, mediante la compassione del suo dolore di Madre e Sposa, partecipi al dolore del Divin Figlio, unendo alla sofferenza infinita del Divin Figlio, la sofferenza di tutti i suoi membri, sia in Cielo che in terra.
* * *
LA CHIESA COME MARIA OSTIA PURA
L’invito della santa Vergine alla Chiesa di compiere con lei la Missione di Corredentrice,
è chiaramente riconoscibile, e si riveste di nuova luce, nel ricordo, ad Adelaide, della sua morte (reiterato per ben quattro volte: 14, 19, 30, 31 maggio).
Come abbiamo rammentato in altre riflessioni, infatti,
Adelaide è chiamata dalla santa Vergine, fin dalla seconda apparizione,
- a “farsi suora Sacramentina” per essere sua fedele immagine come Madre del Verbo e Sposa Corredentrice del Divin Figlio Redentore,
- e a soffrire e morire con Cristo Crocifisso, quale Ostia pura, per la salvezza dei peccatori.
Riferimento assai importante, grazie al quale, comprendiamo che
la santa Vergine invita la Chiesa a considerare Adelaide come la sua propria immagine
e perciò
- a salire – con Adelaide, sua fedele immagine – il Calvario, dove rivivere il santo Sacrificio del Divin Figlio
- e – con Adelaide, sua fedele immagine – offrirsi, all’altare del santo Sacrificio, quale Ostia Pura, per offrire al Padre l’Ostia Purissima Vittima d’Amore per la Redenzione dei peccatori.
* * *
LA CHIESA COME MARIA LIBERATRICE
Per comprendere ancor meglio, nelle accorate implorazioni della santa Vergine, i compiti che la Chiesa deve adempiere ammaestrando i fedeli sul Mistero della morte,
occorre rileggere
- il brano del diario di Adelaide del 29 maggio, nel quale Adelaide riporta la severa catechesi sull’espiazione correlata alla morte del Divin Figlio:
La Madonna mi sorrise e mi disse: Gli ammalati che vogliono guarire devono avere maggior fiducia e santificare la loro sofferenza se vogliono guadagnare il paradiso. Se non faranno questo non avranno premio e saranno severamente castigati. Spero che tutti quelli che conosceranno la mia parola faranno ogni sforzo per meritarsi il paradiso. Quelli che soffriranno senza lamento otterranno da me e dal Figlio mio qualunque cosa chiederanno.
- e poi soffermare l’attenzione sul brano successivo, di chiusura della stessa apparizione del 29 maggio, nel quale Adelaide ricorda il bacio mandato a lei dalla santa Vergine e la contemporanea liberazione dei colombi:
Mentre la Madonna portava la mano alla bocca per mandarmi un bacio coll’indice e pollice uniti, le due colombine le svolazzarono d’intorno e accompagnarono la Madonna mentre si allontanava adagio adagio.
Meditando questi due brani, concatenati da un chiaro significato salvifico ed escatologico,
- la Chiesa è invitata a comprendere, nel bacio mandato dalla santa Vergine ad Adelaide, che può donare, come Maria, lo Spirito di Cristo,
- affinché i suoi figli, trasformati in creature nuove, possano, nella conversione dal peccato alla Garzia, accedere, mediante l’espiazione e la santificazione della sofferenza, alla Comunione con Cristo Eucarestia, ed essere liberati dalla morte e dal peccato, come avverrà alla fine dei tempi secondo la Parola di Dio.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. (Ap 21, 1-5).
*
A conclusione di questa prima riflessione,
al fine di mostrare come il tema della morte rischiari il TEMA PRINCIPALE delle apparizioni
ovvero:
- L’UNITA’ ETERNA D’AMORE FRA CRISTO E LA CHIESA, figurato dalla COPPIA DI COLOMBI BIANCHI che appaiono nel cielo aprendo tutte le apparizioni, e conducono lo sguardo di Adelaide alla Sacra Famiglia costituita dalla COPPIA DELL’INCARNAZIONE, GESU’ E MARIA, e da san Giuseppe,
ricordiamo che:
- all’inizio Dio ha creato l’uomo come coppia, la quale ha peccato meritando la morte,
- ma che questo castigo è stato mutato da Dio in Misericordia
- mediante il santo Sacrificio del Figlio con la partecipazione della sua santa Madre e Sposa Maria: LA NUOVA COPPIA UNITA NEI DUE CUORI COME UN SOLO CUORE,
- che ogni morente può vedere in Cielo, e si rassicuri, e comprenda che sono accanto a lui, per accompagnarlo nello splendore della Luce Divina, partecipe delle nozze fra CRISTO E LA CHIESA.
Perché l’Amore è più forte della morte.
Scrive san Giovanni Eudes:
L’autore della vita sul Calvario è in stato di morte nel Cuore dell’addolorata Madre. Questo cuore meraviglioso è una tomba vivente e vivificante, poiché il suo SS. Cuore che ha cooperato all’Incarnazione, ha pure contribuito alla sua risurrezione.
Gesù è resuscitato nel sepolcro e allo stesso tempo ne è uscito. Gesù è resuscitato nel cuore di Maria, ma non ne è mai uscito e non ne uscirà in eterno.
*
La Pace e la Chiesa, nel Cuore di Maria.
LA VERA PACE E LA VERA UNITA’
Nella presente riflessione prenderemo in esame la frase pronunciata dalla santa Vergine il 28 maggio 1944, solennità di Pentecoste,
con la quale, rispondendo alla richiesta di pace dei pellegrini assillati dalla guerra, la santa Vergine indica che la VERA PACE sin trova nel suo Cuore e che a questa Pace occorre aspirare.
La frase è la seguente:
«La pace non tarderà, ma al mio Cuore preme quella Pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli».
Come ben si vede
in questa frase, la santa Vergine contrappone due condizioni di pace: una prossima ma transitoria e falsa perché preludio di un’altra guerra, l’altra definitiva e vera perché conclude ogni possibilità di guerra.
Contrapposizione evidenziata da Gesù al Cenacolo, il giovedì santo, nell’”addio” e nella “preghiera” con le note parole ai suoi discepoli:
«Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace. Non come la dà il mondo io la do a voi…perché tutti siano una cosa sola. Come tu Padre sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 14, 27 e Gv. 17, 21).
Per questo
la frase pronunciata dalla santa Vergine il 28 maggio 1944, costituisce il vertice dell’insegnamento sapienziale offerto, dalla stessa santa Vergine, alla Chiesa, chiamata a comprenderla in tutta la sua pregnanza di significato.
- Oltre a far proprio l’incontenibile desiderio della VERA PACE e della VERA UNITA’, espresso dalla stessa santa Vergine, che indica nel suo Cuore la sede della Vera Pace e dell’Unità fraterna,
- ricordando che il CUORE della santa Vergine è talmente unito al CUORE del Divin Figlio, da formare un solo CUORE,
- la Chiesa deve capire che il desiderio della santa Vergine proviene dal Cuore stesso del Divin Figlio, Divina Sapienza, e dunque dalla SANTA TRINITA‘.
Inoltre,
- ricordando che il giovedì santo, Gesù istituisce il Sacramento dell’Eucarestia, in preparazione del santo Sacrificio della Croce, ponendolo a fondamento della Chiesa,
- la Chiesa stessa è chiamata a sentire nelle parole della santa Vergine l’invito a unirsi, nel suo stesso Cuore, al Cuore del Divin Figlio,
- per partecipare alla Missione Eucaristica del Divin Figlio, ricevuta nel giorno di Pentecoste, al Cenacolo con la discesa, grazie al Padre, del suo Spirito, su lei e gli apostoli.
*
L’anelito alla VERA PACE espresso dalla santa Vergine, con le sue apparizioni a Ghiaie, si trasfonde dunque pienamente nella Comunione Eucaristica, che segnerà il Trionfo della santa Vergine Maria e della Chiesa stessa.
Perciò,
a conclusione di questa prima parte della riflessione, possiamo dire che:
la Chiesa è chiamata a Ghiaie
per portare nel mondo, con la santa Vergine, la VERA PACE e la vera UNITA’ EUCARISTICA. Quella donata da Cristo. Non quella che dà il mondo
*
NELL’UNICO SANTO SACRIFICIO
Per comprendere pienamente la relazione fra
- il desiderio di Pace e di Unità, espresso dalla santa Vergine, con le sue apparizioni a Ghiaie
- e la Missione Eucaristica alla quale la santa Vergine richiama la Chiesa,
occorre che la Chiesa contempli il complesso figurativo in cui, il 28 maggio 1944 (solennità di Pentecoste) si è mostrata la santa Vergine pronunciando quella frase tanto importante.

In particolare, occorre che
la Chiesa si identifichi con la santa Vergine rappresentata in questo complesso figurativo
riconoscendo nei due colombi scuri e divaricati nello sguardo che la santa Vergine tiene nelle mani
- non solo la figura della separazione dell’uomo da Dio.
- ma anche la separazione da Dio, di cui ha fatto esperienza la santa Vergine, che ha accettato di soffrire e morire, per amore dei peccatori, con il Divin Figlio, senza il minimo sollievo, per dimostrare, in unità col Figlio, contrariamente alla coppia dei progenitori, l’amore incondizionato e la totale obbedienza al Padre.
La Chiesa vedrà allora,
proprio in questa immagine, il Cuore della santa Vergine spezzato nell’istante in cui il Cuore del Divin Figlio viene aperto dalla lancia di Longino, fonte sublime dell’Amore Eucaristico,
dalla quale nascerà la Chiesa,
che inizierà la sua Missione di Unità e Pace nel mondo con la seconda discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli al Cenacolo nel giorno di Pentecoste, là dove il Divin Figlio ha istituito l’Eucarestia.
*
LA MISSIONE DI GHIAIE
Le parole pronunciate dalla santa Vergine nell’apparizione di Pentecoste del 28 maggio 1944
sono dunque un richiamo alla Chiesa, da parte della santa Vergine, perché
- diffonda nel mondo, attraverso il SUO CUORE, la VERA PACE e la VERA UNITA’ che si trova solo e unicamente nel CUORE DEL DIVIN FIGLIO
- e dunque nel dono dell‘EUCARESTIA per la COMUNIONE di tutte le genti in una sola Famiglia.
*
Come ribadito nelle precedenti riflessioni, è assolutamente indispensabile tener sempre presente che
Il TEMA PRINCIPALE del messaggio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie è:
L’UNITA’ DI DUE CUORI IN UN SOLO CUORE,
che rimanda all’
UNICO SANTO SACRIFICIO D’AMORE
compiuto da Gesù, unico nostro Redentore, in compartecipazione lei, sua santa Madre e Sposa, Maria, Corredentrice,
mediante il quale, santo Sacrificio, il peccato e la morte sono stati sconfitti per sempre ed è stato riaperto il Cielo, unica meta verso cui la Chiesa deve procedere
ripercorrendo il doloroso cammino della santa Vergine Maria alla sequela del suo Divin Figlio fino alla Croce, per condurre l’umanità – liberata dal peccato e dalla morte – alla Comunione con Dio – a formare, nella VERA UNITA’ E NELLA VERA PACE, come UN SOLO CUORE, UNA SOLA FAMIGLIA .
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Adelaide e la Chiesa, nel Cuore di Maria

Cominciamo questa riflessione dedicata al TEMA PRINCIPALE delle apparizioni di Ghiaie
(L’UNITA’ DEI DUE CUORI IN UN SOLO CUORE nell’UNICO SANTO SACRIFICIO D’AMORE)
riproponendo le parole con le quali, il 30 maggio (dodicesima e penultima apparizione) la santa Vergine lega la piccola Adelaide al suo Cuore.
Queste le parole della santa Vergine ad Adelaide:
«Cara bambina, tu sei tutta mia, ma pur essendo cara al mio Cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell’ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo».
Per comprenderle bene e scoprirne il profondo significato sapienziale che veicolano, occorre tener sempre presente come punto fermo
- che l’interlocutore primo della santa Vergine è la Chiesa,
- e che dunque, le parole rivolte ad Adelaide, devono essere intese come rivolte alla Chiesa stessa.
Per questo motivo,
nella frase – Cara bambina, tu sei tutta mia – la totale appartenenza di Adelaide alla santa Vergine dev’essere intesa come figura dell’appartenenza della stessa Chiesa (bambina) alla santa Vergine;
nella frase – ma pur essendo cara al mio Cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore – la predizione del martirio di Adelaide riguarda la Chiesa stessa destinata al martirio;
nella frase: mi rivedrai nell’ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo – la promessa del Cielo ad Adelaide è estesa alla Chiesa stessa.
Esaminiamo allora le parole rivolte dalla santa Vergine ad Adelaide per la Chiesa, distinguendole nelle tre parti in cui le abbiamo suddivise, e dunque in tre PASSAGGI.
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PRIMO PASSAGGIO
La santa Vergine inizia il suo commiato con una prima folgorante dichiarazione:
Cara bambina, tu sei tutta mia,
con la quale rivela alla Chiesa che Adelaide le appartiene totalmente, e dunque da sempre, ovvero fin dal momento eterno in cui il suo Divin Figlio, ha deciso – in obbedienza al Padre e in unità con lo Spirito Santo, di redimere il mondo, e ha scelto – per volontà del Padre e in unità con lo Spirito Santo – d’incarnarsi nel suo Seno, per la Redenzione dell’umanità.
Questo passaggio sapienziale è molto importante poiché permette di collocare le parole della santa Vergine ad Adelaide – Cara bambina, tu sei tutta mia – nella VERITA’ ETERNA del Grande Mistero dell’INCARNAZIONE, mediante il quale possiamo affermare che:
- Adelaide è stata scelta con Maria, fin dal Principio, nel Disegno della REDENZIONE, e che con lei sono stati scelti tutti i figli prediletti della santa Vergine, a formare la Chiesa di Cristo,
alla quale sono donate le apparizioni della santa Vergine ad Adelaide, affinché attui, nel Tempo Ultimo, la Missione di Salvezza, disegnata fin dal Principio dalla santa Trinità, e attuata da Cristo mediante il santo Sacrificio della Croce.
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SECONDO PASSAGGIO
La santa Vergine continua il suo commiato con una terribile profezia:
ma pur essendo cara al mio Cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore,
con la quale, predice ad Adelaide un’esistenza di pianto e di dolore, annunciandole:
- che dovrà salire la VIA DELLA CROCE percorsa con lei dal Divin Figlio, sceso dal Cielo proprio in questa valle di pianto e di dolore – ovvero in questo mondo dominato dal peccato e dalla morte – per liberare l’umanità mediante il santo Sacrificio della Croce, e unirla nel suo Amore;
- e che lungo questa VIA DOLOROSA, rimanendo sempre nel suo Cuore, sarà accompagnata da lei fino alla morte, proprio come lei ha accompagnato il Divin Figlio fino alla morte,
perché solo così Adelaide sarà testimone della Chiesa di Cristo, destinata, da sempre, secondo la Parola di Dio, a ripercorrere la Via Dolorosa di Cristo fino alla Croce, nella lotta a morte contro il diavolo, principe di questo mondo.
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TERZO PASSAGGIO
La santa Vergine conclude il suo commiato con una grande promessa:
Mi rivedrai nell’ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in Cielo,
nella quale possiamo facilmente riconoscere
- l’approdo al Cielo assicurato ad Adelaide, che, nell’ora della morte vedrà di nuovo la santa Vergine nello splendore accecante dei giorni gloriosi di maggio, e, avvolta nel suo manto di Luce, sarà condotta nella Luce di Dio santa Trinità,
- alla quale sarà condotta la Chiesa, dopo aver subito il martirio.
Promessa da tener sempre presente, poiché permette di capire quanto sia importante, per la Chiesa, conoscere la vita di Adelaide quale paradigma della Chiesa stessa,
che si può comprendere solo entrando nel Cuore della santa Vergine.
- nel quale Adelaide ha preso vita – con l’INCARNAZIONE del Verbo Dio in quel Cuore – insieme a tutti i figli prediletti della santa Vergine,
- uniti, come una cosa sola, a formare la Chiesa, in quel Cuore,
- ch’é unito, fin dal Principio, come una cosa sola, al Cuore del suo Divin Figlio, e Sposo, sceso dal Cielo per redimere l’umanità dal peccato, liberarla dalla morte, e condurla in Cielo.
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ADELAIDE PARADIGMA E IMMAGINE DELLA CHIESA
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I pensieri esposti nella presente riflessione, permettono di tracciare la seguente conclusione:
- Adelaide – unita a Cristo, nel Cuore della santa Vergine – è donata alla Chiesa come paradigma e immagine della Chiesa stessa,
com’era nel Disegno Eterno della santa Trinità che, per mezzo della santa Vergine, ha scelto Adelaide quale figlia prediletta così d’essere, con lei, UNA SOLA COSA CON CRISTO, quale immagine della stessa santa Vergine e della Chiesa,
indicando, a questo fine, per mezzo della santa Vergine, un’età precisa – fra tra il 14° e il 15° anno – nella quale sarebbe diventata suora Sacramentina.
Per capire quanto sia importante, per la Chiesa, conoscere la vita di Adelaide quale paradigma della Chiesa stessa, disegnato fin dal Principio dalla santa Trinità occorre sempre tener presente
che a quell’età, Adelaide, suora Sacramentina, diviene immagine fedele della santa Vergine Maria, e dunque immagine della Chiesa, perché a quella stessa età – ricevendo nel suo seno, per opera dello Spirito Santo, il Verbo di Dio – la santa Vergine diviene la Chiesa nascente, chiamata a salire il Calvario per unire l’umanità, come una cosa sola, nell’Amore Eucaristico.
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LE PREGHIERE CHIESTE DALLA SANTA VERGINE AD ADELAIDE
- «Dì loro che se vogliono i figli guariti devono fare penitenza, pregare molto ed evitare certi peccati. Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni» (16 maggio)
- «Prega per i poveri peccatori che hanno bisogno della preghiera dei bambini» (16 maggio)
- «Prega per i peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore» (18 maggio)
- «Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio Cuore perché non pensano alla morte. Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano la sua vita. Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire» (28 maggio)
- «Prega molto per coloro che hanno l’anima ammalata; il Figlio mio Gesù è morto sulla Croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo io soffro» (29 maggio).
- «Non scoraggiarti, desidero presto il mio trionfo. Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà lo intercederò presso mio Figlio» (31 maggio).