L’EUCARESTIA, sorgente di Fatima e di Ghiaie.
Gli eventi soprannaturali di Fatima e di Ghiaie, sorgono entrambi dall’EUCARISTIA, poichè, in entrambi, il prologo è connotato dal sacrificio Eucaristico.
A conferma di questo assunto, prendiamo in esame, anzitutto, le apparizioni dell’angelo, che precedono le apparizioni della santa Vergine ai tre pastorelli di Fatima, secondo il racconto di Lucia, nella Biografia di suor Lucia e del Cuore Immacolato di Maria (Un cammino sotto lo sguardo di Maria, pp. 37-49).
LE APPARIZIONI DELL’ANGELO
– Ricordiamo, dapprima,
che l’angelo, presentatosi ai tre pastorelli come angelo della PACE, si mostra, nella sua terza apparizione, con un calice nella mano sinistra e, sospesa su di esso, un’Ostia, dalla quale cadono nel calice alcune gocce di Sangue.
– Ricordiamo poi
che, dopo aver lasciato il calice e l’Ostia sospesi in aria, quest’angelo s’inginocchia, posa il volto a terra, e ripete la preghiera insegnata ai pastorelli nella sua prima apparizione, aggiungendo queste parole:
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo.
– Ricordiamo infine, che
quest’angelo si rialza, e, dopo aver preso di nuovo in mano il calice e l’Ostia, dà a Lucia l’Ostia, ovvero il Corpo di Cristo, e a Giacinta e a Francesco fa bere il calice, ovvero il Sangue di Cristo, dicendo:
Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo
L’ANGELO COME SACERDOTE DEL CIELO
Ripercorrendo con la mente il racconto di Lucia, non è difficile cogliere, a un primo sguardo, in quale grande Mistero vengono collocati i tre pastorelli, e, insieme a loro, tutti quelli che, grazie al racconto di Lucia, possono rivivere quel momento di Grazia donato dal Cielo.
nelle parole dell’angelo, il cristiano può riconoscere infatti, con stupore, le parole della preghiera eucaristica della santa Messa (Canone Romano),e perciò, nell’angelo stesso, potrà vedere la figura del sacerdote che celebra il santo Sacrificio, e, ricordando il Vangelo dell’istituzione dell’Eucaristia al Cenacolo,
- dapprima proclama:
La vigilia della sua passione, Gesù prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, e alzando gli occhi al cielo a te, Dio Padre suo Onnipotente, rese grazie con la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse: Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi;
- e poi, deposta sulla patena l’Ostia sacra dopo averla presentata, si genuflette in adorazione, prende il calice e, tenendolo sollevato sull’altare, così prosegue:
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese nelle sue mani sante e venerabili questo glorioso calice,
ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli e disse: Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue, per la nuova ed eterna alleanza, effuso per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me.
L’ALTARE E LA CHIESA DEL CIELO
A un primo sguardo dunque, l’angelo appare chiaramente nella figura del sacerdote. E tuttavia, non è possibile non riscontrare una rilevante differenza fra:
- il sacerdote che agendo in persona Christi, grazie alla preghiera Eucaristica, realizza la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo,
- e l’angelo che si presenta con l’Ostia consacrata dalla quale cadono nel calice alcune gocce di Sangue, come se la santa Messa sia stata celebrata altrove.
Per comporre questo iato apparente, e comprendere l’ineffabile mistero donato, per grazia di Dio, dal racconto di Lucia, a tutti i cristiani,
è sufficiente ricordare:
le parole che pronuncia il sacerdote al termine della consacrazione:
- Ti supplichiamo, Dio Onnipotente: fa’ che questa offerta, per le mani del tuo angelo santo, sia portata sull’altare del Cielo davanti alla tua Maestà Divina, perché su tutti noi che partecipiamo di questo altare, comunicando al santo mistero del Corpo e Sangue del tuo Figlio, scenda la pienezza di ogni grazia e benedizione del Cielo.
grazie alle quali, parole, possiamo comprendere che:
l’Ostia sanguinante mostrata dall’angelo della Pace insieme al calice,
- proviene dall’altare del Cielo dove è stata portata dall’angelo che sta dinnanzi alla Maestà Divina, nell’offerta del sacerdote che ha celebrato l’Eucaristia sull’altare della Chiesa pellegrina sulla terra.
Si può dire pertanto, forzando il linguaggio figurato, consapevoli dell’unità fra liturgia terrestre e liturgia celeste:
- che i tre pastorelli di Fatima hanno ricevuto la Comunione con l’Eucarestia posta sull’altare del Cielo, dinnanzi alla Maestà Divina,
- “riportata” sulla terra dall’angelo della Pace, per i tre pastorelli,
- e perciò che, veramente, per Giacinta e Francesco fu quello il giorno della Prima Comunione (come si legge nella Biografia di suor Lucia e del Cuore Immacolato di Maria, pg 43),
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Per comprendere in quale grande Mistero vengono collocati i tre pastorelli, e, insieme a loro, tutti quelli che, grazie al racconto di Lucia possono rivivere quel momento di Grazia donato dal Cielo, ci permettiamo di suggerire la lettura del paragrafo “La vita del Cielo è presente nella liturgia terrestre” in: Meditazione sull’Apocalisse, di Divo Barsotti (p. 331).
Scrive don Divo:
fra la terra e il Cielo non vi è più separazione o distanza, il Cielo è presente sulla terra, ma segreto, nascosto. Tuttavia, quello che la terra ora possiede e vive non è per nulla diverso da quello che è in Cielo.
In un passaggio precedente, nel capitoletto intitolato “Il trono e l’altare” don Divo scriveva:
E il Cielo è un altare...ora noi vediamo che nel Cielo vi è il tabernacolo veduto da Mosè: c’è un altare vi è l’altare dei profumi; vi è tutto quello che era nel tempio di Gerusalemme. Il Cielo non è soltanto il luogo dove Dio si manifesta come re sul trono e ha intorno i ministri che l’acclamano, è anche il tempio, vi è un altare, e sull’altare vi è una vittima, e la vittima è Cristo, e la vittima sono tutti i cristiani. La vita del Cielo è una liturgia, un Mistero sacro al quale partecipano Cielo e terra.
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Nelle prossime riflessioni vedremo che
il preludio delle apparizioni della santa Vergine a Fatima, connotato dalle tre apparizioni dell’angelo della Pace che comunica Lucia e i cuginetti Giacinta e Francesco, “nel cuore del bosco”, con l’Eucaristia della Chiesa del Cielo,
è in stretta correlazione con il preludio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie, dove la Chiesa del Cielo scende di nuovo sulla terra, con gli angeli e i bambini martiri, per unirsi all’Eucaristia celebrata “nel cuore del bosco” sopra il villaggio, da Candido con Adelaide.
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Si prongono due ausili per la comprensione:
- catechesi di padre Serafino Tognetti, dal titolo: MESSAGGI DI FATIMA, l’apparizione dell’angelo
- estratto della predica di Joseph Ratzinger nel giorno di san Silvestro del 1981 dal titolo: la pace come uno dei nomi del sacramento eucaristico, ricordando che l’angelo si è presentato con l’Eucarestia come angelo della Pace, per far comprendere il connubio indissolubile fra PACE ed EUCARISTIA, fondamentale in un tempo tenebroso foriero di una guerra sempre più vasta e devastante in cui si invoca vanamente la pace dimenticando che soltanto Cristo è la Pace.
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All’inizio della storia cristiana i credenti erano un gruppo marginale, ininfluenti in campo politico. Essi non potevano cooperare attivamente a dar forma alla cosa pubblica. Tuttavia la pace di Cristo non era per loro qualcosa di puramente interiore, né che riguardasse solamente il futuro. La prima parola che il Risorto aveva rivolto ai suoi discepoli confusi, era stata: «La pace sia con voi» (Gv. 20,19). In ogni adunanza eucaristica si ripeteva per loro l’evento della sera di Pasqua. Il Risorto entrava tra i discepoli e diceva loro: «La pace sia con voi». In questa loro celebrazione della Pasqua, in cui la Chiesa conduceva la sua vita, essi sperimentavano che è vera la parola dell’Apostolo: «Cristo è la nostra pace» (Ef. 2,14).
Qui essi incontravano il nuovo ambito di pace che la Fede aveva aperto: la riconciliazione di schiavi e liberi, di greci e barbari, di giudei e pagani (Gal.3,28). Qui essi, che nella società di allora erano profondamente divisi, erano una sola cosa, anzi, un Unico, l’uomo nuovo Gesù Cristo, che li legava tutti l’uno con l’altro (Gal. 3, 17.28). Per questo la celebrazione ecaristica veniva detta semplicemente «Pace»: essa era infatti la presenza di Cristo, e, quindi, lo spazio di una pace nuova, lo spazio di un’amicizia che superava tutti i confini, dove ciascuno era a casa propria.
I vescovi di tutto il mondo mostravano con lettere di amicizia la loro scelta.Chi arrivava da qualche parte con una di queste lettere come cristiano, era dovunque in famiglia, fratello tra i fratelli. Proprio con la dimensione più profonda della loro Fede, con l’adunanza eucaristica, iprimi cristiani hanno realizzato qualcosa di significativo anche sul piano politico: hanno creato spazi di pace, e, allo stesso tempo, hanno costruito dei percorsi di pace in un mondo senza pace.
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L’Eucaristia nel bosco di Ghiaie
FATIMA E GHIAIE CONFERMANO LA FEDE
Nella precedente riflessione, esaminando il racconto di Lucia relativo alle apparizioni dell’angelo della Pace,
abbiamo compreso:
- che l’angelo della Pace porta nel bosco di Fatima l’Eucaristia celebrata sull’altare del Cielo, nel quale sono “assunti” tutti gli altari della terra, a formare un solo Altare;
e, di conseguenza,
- che l’angelo della Pace ha preso l’Eucarestia dal Tabernacolo del Cielo, in cui si riassumono, a formare un solo Tabernacolo, tutti i tabernacoli della terra,
ai quali fa esplicito riferimento l’angelo della Pace, nella preghiera alla Santissima Trinità, da lui pronunciata – dopo aver lasciato l’Ostia sanguinante e il calice in aria, ed essersi inginocchiato con il volto a terra – con queste parole:
- Vi adoro profondamante e Vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anma e divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra.
In estrema sintesi, grazie al racconto di Lucia, possiamo fare la seguente affermazione:
a Fatima, viene confermata la Fede nella Realtà Eterna d’Amore Eucaristico che unisce Cielo e terra – non più separati, in virtù del Mirabile Scambio e del santo Sacrificio di Cristo.
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Vediamo ora che questa stessa affermazione possiamo ricavarla esaminando la storia del preludio delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie raccontata da Adelaide,
nella quale ritroviamo la stessa Realtà Eterna d’Amore Eucaristico che unisce Cielo e terra, a confermare la stessa Verità di Fede,
grazie alla quale crediamo che
- su tutti gli altari della terra, anche nei luoghi più speduti e nascosti, si celebra l’unico santo Sacrificio Eucaristico celebrato sull’altare del Cielo.
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Affronteremo la riflessione su questo tema ricordando la prima parte della storia del preludio delle apparizioni di Ghiaie, in due passaggi:
- LA PRIMA COMUNIONE DI ADELAIDE
- I PICCOLI MARTIRI E L’ALTARE DELLA CHIESA DEL CIELO
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PRMO PASSAGGIO: LA PRIMA COMUNIONE DI ADELAIDE
Volgiamo allora lo sguardo, dal bosco di Fatima al bosco di Ghiaie, e ricordiamo il giorno in cui Candido bussa alla porta del casolare di Adelaide, conducendola sul sentiero che sale per la morena, fino a un fontanile nascosto fra gli alberi,
dinnanzi al quale Candido si ferma, per una preghiera, nel ricordo dei santi martiri, Quirico e Giulitta, cui il fontanile è dedicato, inerpicandosi poi, con Adelaide, su per la morena fra arbusti e rovi di robinie e more, oltre il ponticello sul canale, lungo un sentiero pianeggiante,
fino a un grande prato affollato di bambini, che vanno incontro ad Adelaide e la circondano, sospingendola, tutti insieme, al limitare di un bosco, dinnanzi a un grosso tronco spezzato di betulla
sul quale Adelaide vede del pane raffermo e un grembiule nero, che Candido afferra e indossa, come fosse una veste talare per disporsi a dire Messa.
Adelaide subito comprende. Sa che Candido vuol farsi prete. E partecipa alla Messa di Candido, in quello spazio sacro trasformato in una chiesa;
che a un tratto Adelaide vede ampliarsi dinnanzi ai suoi occhi allorquando la voce forte di Candido inizia a echeggiare, accompagnata dal canto armonioso dei bambini, seguito dal canto sublime degli angeli giunti all’improvviso, a miriade, sopra quel prato.
Adelaide partecipa così, alla Messa di Candido: con devozione, in ginocchio, circondata dai bambini, nel volo degli angeli sopra di lei, senza porsi domande.
Solo alla consacrazione del pane, nel momento in cui Candido lo eleva al cielo pronunciando le stesse parole che il parroco pronuncia alla Messa della domenica nella chiesa parrocchiale,
- contemplando quel pane elevato da Candido al cielo, avverte nel profondo dell’anima che sarà suora,
- e quando poi, riceve sulle labbra, dalle mani di Candido un pezzetto di quel pane raffermo, come un’Ostia consacrata, sente che da quel giorno sarà unita a lui per sempre, perché tutto si è compiuto nella sacra liturgia.
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Come possiamo facilmente comprendere,
questo racconto,
se da un lato consente di dire che
nel bosco sopra il villagio di Ghiaie, Adelaide riceve da Candido la prima Comunione, come Giacinta e Francesco l’hanno ricevuta nel bosco di Fatima dall’angelo della Pace;
dall’altro pone un’inevitabile domanda:
- poichè a Ghiaie non “scende”, come a Fatima, l’angelo della Pace con l’Eucaristia presa dal Tabernacolo del Cielo, com’è possibile riconoscere nella Messa di Candido una vera Messa, e nel pezzetto di pane raffermo da lui consacrato, il Corpo e il Sangue di Cristo?
Più semplicemente
- come possiamo vedere a Ghiaie, nelle Messe di Candido, la stessa Realtà Eterna d’Amore Eucaristico che unisce Cielo e terra, scesa a Fatima, a confermare la Verità della Fede?
Per rispondere a questa domanda occorre affrontare il secondo passaggio
*
I PICCOLI MARTIRI E L’ALTARE DELLA CHIESA DEL CIELO
Ovvero, occorre continuare a narrare la storia raccontata da Adelaide,
e ricordare
- che Adelaide salirà di nuovo, con Candido, nel bosco sopra il villaggio, dove, di nuovo, incontrerà quei bambini, molti dei quali si presenteranno a lei con la divisa, a righe verticali bianche e azzurre, imposta ai piccoli rinchiusi nei lager nazisti,
- e che, proprio quei bambini, dopo aver partecipato alla Messa di Candido, le racconteranno storie strazianti, grazie alle quali Adelaide capirà che, sono “scesi” dal Cielo dove sono stati “assunti”, come tutti gli altri bambini presenti alla Messa di Candido, in virtù del loro martirio.
Realtà dolorosa grazie alla quale la Messa di Candido si rivelerà come una vera celebrazione Eucaristica.
Poichè infatti,
- quelle piccole vittime vivono eternamente in Cielo con il Signore Gesù,
- possiamo vedere, accanto a Candido, il Signore Gesù Risorto, Che consacra il pezzetto di pane raffermo, dicendo, come all’Ultima Cena: “Questo è il mio Corpo, offerto in sacrificio per voi“.
E dunque, vedere altresì,
- nel tronco di betulla spezzato al limitare del bosco di Ghiaie, l’altare del Cielo, sopra il quale vi è la Vttima, l’Agnello Eucaristico, come su tutti gli altari della terra, dinnanzi ai quali pregano adoranti i martiri, coi santi e gli angeli.
*
PER IL TEMPO DELLA DESOLAZIONE
I preludi di Fatima e di Ghiaie, che anticipano le apparizioni della santa Vergine, ci sono offerti come profezia per il tempo, ed è questo, in cui Forze maligne mandate dall’uomo del peccato, figlio della perdizione, si levano per “profanare il santuario”, “sopprimere il sacrificio continuo” e nascondere la Realtà d’Amore Eucaristico, per collocarvi il falso cristo, separare il Cielo dalla terra e annientare la Redenzione : “l’abominazione che causa la desolazione” (Daniele 9,27 -11,31 -12,11 / Mt 24,15 / Mc. 13,14 /Ap. 13,14…).
Sono trascorsi oltre cento anni da quando l’angelo della Pace, apparso ai tre pastorelli di Fatima, ha pregato così:
Vi adoro profondamante e Vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anma e divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi, indifferenze con cui Egli stesso è offeso.
E ora?
Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un Sacrificio, ma solo la sacra cena; cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l’orribile sacrilegio compiuto dall’anticristo (don Stefano Gobbi, 31, 12, 1992).
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“MA E’ ORMAI TROPPO TARDI”.
Allora lo stesso sommo pontefice Giovanni Paolo II scrisse a tutti i vescovi del mondo chiedendo loro di unirsi a lui; fece portare a Roma la statua della Madonna di Fatima (quella della cappellina) e il 25 marzo 1984, pubblicamente, in unione con i vescovi che vollero unirsi a lui, fece la consacrazione così come la Madonna aveva voluto. In seguito mi fu domandato se era conforme a quanto richiesto dalla Madonna e io risposi di sì. Da quel momento, la consacrazione è compiuta. (lettera di suor Lucia del 29 agosto 1989, in: Un cammino sotto lo sguardo di Maria, pg.226).
Questa dichiarazione, in cui suor Lucia afferma che la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria è compiuta, costituisce la premessa, molto importante, per affrontare il tema proposto nella pagina di questo sito dedicata a dimostrare la continuità fra le apparizioni di Fatima e le apparizioni di Ghiaie, faro di Luce Divina del nostro tempo.
Cerchiamo allora di comprendere
IL SIGNIFICATO DELLA CONSACRAZIONE COMPIUTA DA GIOVANNI PAOLO II°.
A tale scopo, occorre rammentare, precipuamente, il significato della parola CONSACRAZIONE (rendere sacra una persona o una cosa perchè sia totalmente disponibile a Dio)
grazie al quale significato possiamo scoprire, nella CONSACRAZIONE COMPIUTA DA GIOVANNI PAOLO II°, due verità.
Ovvero che:
- mediante la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, la santa Vergine, desiderava rendere disponibile la Russia totalmente a Dio (come insegna padre Serafino Tognetti nella catechesi che indichiamo in fondo alla riflessione);
- e che, essendosi compiuta la CONSACRAZIONE della Russia da parte del santo Padre Giovanni Paolo II secondo le disposizioni della santa Vergine, come attesta suor Lucia nella lettera del 29 agosto 1989, da quel momento, 25 marzo 1984, la Russia è consacrata a Dio, e dunque il popolo russo è usato, in unità con la santa Vergine, come strumento per il disegno di Dio, ovvero per la Missione di Pace voluta da nostro Signore Gesù Cristo Redentore dell’umanità intera.
Esito positivo, al quale occorre purtroppo aggiungere una terza verità, ovvero che:
- essendo stata fatta troppo tardi rispetto alle richieste della santa Vergine, non tutte le grazie sono state ottenute con la CONSACRAZIONE della Russia compiuta da Giovanni Paolo II; come attesta suor Lucia, che, alla domanda di padre Kondor se la consacrazione del 25 marzo 1984 fosse conforme a quanto richiesto, ha risposto: «Lo è, ma ormai è tardi!» (Un cammino sotto lo sguardo di Maria, pg. 226).
Inevitabile pertanto, porre, a questo punto, il seguente quesito assai determinante per comprendere l’esito del messaggio di Fatima:
- se dobbiamo credere che la promessa della santa Vergine si è comunque compiuta il 25 marzo 1984, e dunque che la Russia consacrata a Maria è strumento del disegno di Dio per la pace nel mondo, cosa non si è compiuto a causa del ritardo e cosa dobbiamo, di conseguenza, temere?
I FRUTTI POSITIVI DELLA CONSACRAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II°
Cerchiamo allora di affrontare il questito, per la risoluzione del quale suor Lucia sembra non offrire un aiuto, poichè indica gli esiti positivi ottenuti con la consacrazione del 25 marzo 1984.
- A padre Kondor, che le ha chiesto quale segno sarebbe stato visibile dell’accettazione di Dio e del compimento della promessa, dice: «Guardate verso Est. La risposta si è vista!»,
- e nel suo ultimo scritto ricorda i grandi frutti della Consacrazione di Giovanni Paolo II, scrivendo:
È da tutti risaputo che ci si trovava in uno dei momenti più critici della storia dell’umanità, in cui le grandi potenze, ostili tra loro, progettavano e si preparavano a una guerra nucleare (atomica) che avrebbe distrutto il mondo, se non totalmente, in una sua buona parte; e ciò che restava, quale possibilità di sopravvivenza avrebbe avuto?
E chi sarebbe stato capace di indurre quegli uomini arroganti, trincerati nei loro piani e progetti di guerra, nelle loro idee violente e ideologie atee, schiavizzanti e dominatrici, che si credevano i signori del mondo intero, chi sarebbe stato capace di indurli a capovolgere tutto questo? A chiedere un incontro per darsi un abbraccio di pace? A cambiare i loro progetti di guerra in progetti di pace? A passare dalle ingiustizie aggressive e violente a progetti di aiuto e di appoggio, riconoscendo i diritti della persona umana abolendo la schiavitù, ecc.?
Chi, se non Dio, poteva essere capace di agire in queste intelligenze, in queste volontà, in queste coscienze, in modo da portarle a un tale cambiamento, senza paura, senza timore di rivolte da parte dei loro e degli stranieri? Solo la forza di Dio, che ha agito, portando tutti ad accettare tale cambiamento, nella pace, senza rivolte, senza opposizioni e senza condizioni. Chi è come Dio? (Un cammino sotto lo sguardo di Maria, pg.227).
Seguendo il suggerimento di suor Lucia dobbiamo pertanto dedurre che Dio abbia gradito l’atto di Consacrazione di Giovanni Paolo II e sia intervenuto provvedendo a scongiurare il pericolo della guerra nuclerare (atomica), volgere “progetti di guerra in progetti di pace”, sfaldare l’URSS e sconfiggere il comunismo sovietico, così che la Russia non rappresentasse più una minaccia per il mondo.
Ma, allora, perché suor Lucia ha detto a padre Louis Kondor che era troppo tardi, ripetendo le parole che il Signore le aveva detto, molti anni prima, rispondendo all’invito della stessa suor Lucia di muovere il santo padre con un’ispirazione speciale a fare la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria? «Il Santo Padre! Prega, prega molto per il Santo Padre!» l’aveva esortata il Signore in quel colloquio, aggiungendo: «Lui la farà, ma sarà tardi. Eppure il Cuore Immacolato di Maria deve salvare la Russia. È affidata a Lei» (Lettera del 18 maggio 1936 a p. Gonçalves).
E torniamo dunque a chiederci:
- se la Russia è stata consacrata secondo le richieste della santa Vergine diventando strumento di Dio affidato alla santa Vergine, e si sono visti i segni dell’accettazione di Dio e del compimento della promessa, quale grazia non è stato possibile ottenere con la consacrazione di Giovanni Paolo II a causa del ritardo?
GLI ERRORI DELLA RUSSIA SI SONO DIFFUSI NEL MONDO
Per rispondere a questa domanda, occorre tornare a leggere la richiesta della santa Vergine nel contesto del messaggio del 13 luglio 1917, nel quale, dopo la visione dell’Inferno, la santa Vergine ha detto ai pastorelli di Fatima:
Avete visto l’lnferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio Xl, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati.
Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà.
Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede (Memorie di Suor Lucia).
In questi brani notiamo due dichiarazioni della santa Vergine determinati per rispondere alla domanda che abbiamo posto:
- la consacrazione della Russia è condizione per impedire alla Russia di diffondere i suoi errori nel mondo e suscitare guerre e persecuzioni alla Chiesa.
- la consacrazione della Russia consentirà la conversione della Russia e concederà al mondo qualche tempo di pace
Pertanto,
alla domanda:
se la Russia è stata consacrata secondo le richieste della santa Vergine diventando strumento di Dio affidato alla santa Vergine, e si sono visti i segni dell’accettazione di Dio e del compimento della promessa, quale grazia non è stato possibile ottenere con la consacrazione di Giovanni Paolo II a causa del ritardo?
possiamo rispondere e concludere così:
- con la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, la Russia è diventata strumento di Dio, e l’umanità ha goduto di qualche tempo di pace:
- tuttavia, poichè l’atto di consacrazione della Russia è stato compiuto in ritardo, gli errori fomentati dalla Russia si sono diffusi nel mondo nei 55 anni trascorsi dalla prima richiesta del 1929 al 25 marzo 1984, continuando a diffondersi, a causa di quel ritardo, anche dopo la consacrazione della Russia del 25 marzo 1984, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa.
Com’è evidente infatti, il Comunismo ha continuato a diffondersi in tutto il mondo anche dopo che la Russia è crollata, diventando, in forma camuffata, lo strumento di una falsa unione mondiale in antagonismo all’opera della Redenzione attuata da Nostro Signore Gesù Cristo, e di nuove guerre e persecuzioni alla Chiesa.
Possiamo pertanto dedurre che:
- Il pericolo non è più la Russia, perchè, consacrata a Maria il 25 marzo 1984, e divenuta strumento del disegno di Dio per la pace nel mondo;
- ma gli errori prodotti dalla Russia si sono diffusi nelle nazioni, che si sono unite nel progetto d’imporre un Nuovo Ordine Mondiale mediante una falsa unione e una falsa pace, contro la Missione di Unità e Pace della Chiesa sempre più aggredita, all’esterno e all’interno, da guerre e persecuzioni.
L’IMPORTANZA DELLE APPARIZIONI DI GHIAIE IN CONTINUITA’ CON FATIMA
Di conseguenza possiamo affermare che:
- alla Chiesa non occorrono altre consacrazioni della Russia se non per confermare quella attuata da Giovanni Paolo II, perché la battaglia dev’essere condotta contro il Comunismo (espressione degli errori prodotti dalla Russia) ormai diffuso nel mondo e nella Chiesa stessa, dov’é predominante fino al soglio di Pietro;
- e che, per condurre questa battaglia, sono di vitale importanza le apparizioni di Ghiaie donate dalla Divina Provvidenza in continuità con le apparizioni di Fatima, col compito di condurre la Chiesa a ripercorrere, con la santa Vergine, l’itinerario di Croce tracciato dal suo Divin Figlio fino al Calvario, per ritrovare la Missione Eucaristica ricevuta a Pentecoste e così diffondere nel mondo la vera Unità e la vera Pace di Cristo, contro i progetti di falsa unità e di falsa pace delle nazioni sottomesse all’Anticristo.
Nelle successive riflessioni metteremo in evidenza la continuità fra i messaggi di Fatima e di Ghiaie – in particolare fra CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA (Fatima) e la MISSIONE DI UNITA’ E PACE NEL MONDO SECONDO IL CUORE DELLA SANTA VERGINE MARIA (Ghiaie) – in relazione alla Missione della Chiesa per l’Unità e la Pace nel mondo.
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Per comprendere l’importanza della diffusione del Comunismo nel mondo
“O Grande Reset” :: Apostolado de Garabandal
Il Papa, Fatima e Ghiaie
Iniziamo confrontando due frasi similari dei due messaggi di Fatima e di Ghiaie che riguardano il Papa.
A Fatima, il 13 luglio 1917 (redazione del 31 AGOSTO 1941)
la santa Vergine ha detto
- Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire,
A Ghiaie, nell’apparizione del 28 maggio 1944 solennità di Pentecoste, la santa Vergine ha detto
- La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire
Confrontiamo dunque le due frasi.
- il Santo Padre avrà molto da soffrire (Fatima) /il Papa avrà meno da soffrire (Ghiaie).
La prima frase comporta un periodo causale, la seconda invece un periodo ipotetico. Entrambe possono perciò formare una sola frase:
- il Santo Padre avrà molto da soffrire A CAUSA di guerre e persecuzioni nel mondo – ma avrà meno da soffrire SE tutti si ameranno come fratelli.
Questo semplice nesso fra le due frasi permette di percepire il legame provvidenziale fra le apparizioni di Fatima e le apparizioni di Ghiaie.
E’ come se la santa Vergine avesse detto all’umanità (attraverso Lucia di Fatima e Adelaide di Ghiaie):
- A Fatima vi ho avvertiti che il Papa avrebbe molto sofferto a causa di persecuzioni e castighi,
- ma non sono stata ascoltata; per questo a Ghiaie vi ho detto cosa dovete fare perché il Papa abbia meno da soffrire.
Il messaggio di Ghiaie si rivela, in tale semplice raffronto, come un Ammaestramento Sapienziale donato al mondo e alla Chiesa, dalla Santa Vergine, come Madre della famiglia umana e della Chiesa, perchè siano limitate le persecuzioni e attenuati i castighi annunciati a Fatima, così che il Papa e la Chiesa (e l’umanità) abbiano meno da soffrire.
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per continuare il raffronto fra le due grandi apparizioni, si consiglia di riprendere la lettura della riflessione precedente che invitiamo e si comprenda quanto è importante la Missione Eucaristica affidata ad Adelaide
FATIMA, GHIAIE, La Pace nel mondo – La luce di Ghiaie
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E’ doveroso altresì ricordare
- che lo stesso santo Padre ha il dovere, se fosse un autentico pastore della Chiesa, di diffondere nella Chiesa la Missione Eucaristica donata dalla santa Vergine ad Adelaide, vittima, per questo, di un inesausto martirio perpretato da membri della Chiesa per tutta la vita;
- e che una “generica devozione a una generica famglia” deve essere abbandonata per attuare l’Ammaestramento Sapienziale offerto dalla santa Vergine alla Chiesa allo scopo di limitare i castighi, impedire che le anime si perdano “nel fuoco dell’inferno”, e unire la famiglia umana nell’Amore di Cristo Eucarestia.
perchè la santa Vergine non dica:
- A Fatima vi ho avvertiti che il Papa avrebbe molto sofferto a causa di persecuzioni e castighi, ma non sono stata ascoltata;
- a Ghiaie vi ho detto cosa dovete fare perché il Papa abbia meno da soffrire, ma di nuovo non sono stata ascoltata.
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FATIMA, GHIAIE, La Pace nel mondo
CONSACRAZIONE E MISSIONE EUCARISTICA
Molti hanno affermato che Fatima e Ghiaie sono eventi soprannaturali strettamante correlati fra loro.
In particolare, padre Felice Murachelli, scriveva che Ghiaie è l’epilogo di Fatima.
Affermazione assai importante, in base alla quale possiamo dire, conseguentemente, che:
Fatima è preludio di Ghiaie.
Questo nesso è ancor più avvalorato dall’affermazione di don Divo Barsotti secondo cui Fatima è il più grande evento soprannaturale dopo l’Ascensione.
Grazie a questa affermazione, infatti, rammentando che l’apparizione centrale del ciclo epifanico di Ghiaie è quella del 28 maggio, solennità di Pentecoste, (poiché l’Ascensione è il preludio di Pentecoste) si può dire che:
Fatima è il preludio di Ghiaie come Ghiaie è l’epilogo di Fatima.
Correlazione da tener ben presente nell’affrontare il grande tema che lega entrambi gli avvenimenti soprannaturali: LA PACE NEL MONDO.
- Per quanto riguarda Fatima, LA PACE NEL MONDO è legata, come noto, alle frasi della santa Vergine riferite da suor Lucia in merito alla:
CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA.
- Per quanto riguarda Ghiaie la PACE NEL MONDO è espressa nella frase che la santa Vergine ha pronunciato nell’apparizione di Pentecoste, del 28 maggio 1944, scritta da Adelaide nel suo diario del 1953:
AL MIO CUORE PREME QUELLA PACE MONDIALE NELLA QUALE TUTTI SI AMINO COME FRATELLI.
A una prima lettura, in questi due messaggi relativi alla PACE NEL MONDO, possiamo rilevare due caratteri distinti:
- il messaggio di Fatima sembra presentare un carattere politico, visto il chiaro riferimento ad una particolare nazione, la Russia, che potrebbe avere un ruolo determinante nel rapporto con le altre nazioni del mondo;
- il messaggio di Ghiaie sembra presentare invece, un carattere prettamente ecclesiale, ecumenico, che riguarda l’umanità intera, indipendentemente dalle nazioni.
Per questo ci domandiamo:
come si integrano i due messaggi relativi alla PACE NEL MONDO data la stretta relazione fra Fatima e Ghiaie, essendo Fatima il preludio di Ghiaie e Ghiaie l’epilogo di Fatima?
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Iniziamo da Ghiaie, ovvero dalla frase pronunciata dalla santa Vergine nell’apparizione di Pentecoste, del 28 maggio 1944:
AL MIO CUORE PREME QUELLA PACE MONDIALE NELLA QUALE TUTTI SI AMINO COME FRATELLI.
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AL CENACOLO
In questa frase la santa Vergine indica, come ben si vede, la sorgente da cui sgorgano le sue parole sulla PACE NEL MONDO, ovvero il suo Cuore, che lei stessa indica, dicendo: “al mio cuore”.
E’ molto importante correlare le parole della santa Vergine al suo Cuore, perché,
- ricordando che il Cuore della santa Vergine è unito al Cuore del Divin Figlio come una cosa sola, formando un solo Cuore,
- comprendiamo che la santa Vergine esprime il desiderio del Cuore di Gesù manifestato da Lui al Cenacolo;
dove, preparandosi a salire il Calvario e morire in Croce, ha istituito l’Eucarestia e dove, dopo l‘Ascensione, scenderà, a Pentecoste, con lo Spirito Santo, su Maria e gli apostoli, chiamati a unire il mondo nella vera Pace di Cristo Crocifisso, Risorto e Asceso al Cielo, mediante l’Amore Eucaristico.
E’ proprio al Cenacolo infatti, che,
- possiamo chiaramene risentire, nelle Parole pronunciate da Gesù nella preghiera al Padre, le parole pronunciate dalla santa Vergine a Ghiaie, nella Solennità di Pentecoste, relative alla PACE NEL MONDO, come COMUNIONE D’AMORE FRATERNO
- e capire che la santa Vergine, sia pur appartata, ha udito e conservato nel proprio cuore le parole del Divin Figlio perché fossero rammentate nella Chiesa e in particolare nella Chiesa del nostro tempo.
Ricordiamo allora, due brani della preghiera di Gesù al Padre, quale fonte delle parole pronunciate dalla santa Vergine a Ghiaie il 28 maggio 1944, solennità di Pentecoste
Vi lascio la Pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi. Avete udito che vi ho detto: “Io me ne vado, e torno da voi”; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe del mondo. Egli non può nulla contro di me; ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. (Gv. 27,30)
Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro. (Gv. 18,26)
AL CALVARIO
Dopo il Cenacolo, le parole pronunciate dalla santa Vergine il 28 maggio 1944, solennità di Pentecoste, ci conducono dunque, al Calvario, dove, contemplando Cuore aperto di Gesù, in unità col Cuore della Madre spezzato dallo stesso atroce dolore del Figlio, possiamo comprendere che:
- la PACE NEL MONDO, come COMUNIONE D’AMORE FRATERNO, annunciata al Cenacolo con la preghiera di Gesù al Padre, nasce al Calvario, dal Cuore aperto di Cristo in unità col Cuore spezzato della sua santa Madre.
La frase pronunciata dalla santa Vergine, a Ghiaie, nell’apparizione di Pentecoste consente, pertanto, di affermare che:
- la PACE NEL MONDO come COMUNIONE D’AMORE FRATERNO scaturisce dal Cuore di Cristo Crocifisso, Nostro Redentore, e dal Cuore della santa Vergine Corredentrice eternamente unito al Cuore di Cristo come una cosa sola.
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Comprendere che il messaggio di Ghiaie, in relazione alla PACE NEL MONDO, è strettamente legato alla MISSIONE EUCARISTICA NEL MONDO,
è molto importante
perchè permette di comprendere meglio il messaggio di Fatima, relativo alla PACE NEL MONDO, strettamente legato alla CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA.
Come vedremo, infatti, i due messaggi si integrano perfettamente:
la CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA è strettamente correlata alla MISSIONE EUCARISTICA NEL MONDO.