![](https://www.lalucedighiaie.it/wp-content/uploads/2024/12/1735644785710-1024x981.jpg)
«Sono delusa anche da papa Francesco».
Così mi scriveva Adelaide il 24 maggio 2014, molto sofferente a causa del cancro che l’avrebbe portata via da questa terra tre mesi più tardi, il 24 agosto.
Com’é noto, Adelaide è morta alle tre di notte, nella stanza numero 7 dell’Hospice dell’Istituto di tumori di Milano, secondo la preziosissima testimonianza dell’infermiere accorso accanto al suo letto proprio in quell’ultima ora,
grazie alla quale, testimonianza, sappiamo ch’é stata l’unica persona presente, con la figlia di Adelaide, al trapasso di Adelaide, avvenuto dunque nel totale abbandono, secondo il disegno divino da lei prefigurato nella lettera dell’8 agosto, sei giorni prima di interrompere ogni comunicazione con me, scrivendomi:
«Sì il disegno è reale e io mi sto avvicinando sempre più alla Mamma. Finalmente la Madonna ha accolto le mie preghiere, non voglio più vivere in questo mondo di falsità, cattiveria, ipocrisia».
Espressione lacerante, nella quale, rileggendola, ora ritrovo: non solo il desiderio, tante volte da lei confidatomi, di separarsi da tutti coloro che l’avevano ferocemente martirizzata, ma anche il grande dolore da lei sofferto per il silenzio complice di tutti coloro che, pur conoscendo la verità del suo martirio, l’avevano ignorata lasciandola sola, nella persecuzione, nell’isolamento, e nella malattia, soprattutto per il silenzio dei sacerdoti, e, da ultimo, anche del Papa, verso il quale Adelaide nutriva molta fiducia.
Sapevo quanto dolore provasse a causa della mancanza di un cenno da parte del Papa.
L’1 maggio, infatti, mi aveva confidato la sua delusione con queste parole:
«Sì spero che con questo Papa le cose possano cambiare, ma sono un po’demoralizzata, sai speravo che si muovesse un po’ in fretta devo aver frainteso le sue parole».
Ed io, per confortarla, il 05 maggio 2014, le avevo scritto così:
«Sei un po’ delusa dalla lentezza del Papa. Lo capisco. Ma come può agire nel mondo ambiguo e infido che lo circonda? Non può fare nulla, se lo Spirito Santo non lo precede e demolisce i nemici, tanto profondo e radicato è il male nella Chiesa, che il tuo martirio rileva in modo terrificante. Credo sappia che l’umanità è in pericolo, che il Corpo di Cristo è destinato a una nuova crocifissione. Ma non comprende che l’unica via d’uscita, ANCHE PER LUI, si trova a Ghiaie, nel messaggio delle apparizioni del maggio 1944. Il Papa crede alle apparizioni di Ghiaie, ma non comprende il rapporto fra il papato e queste apparizioni. Credo le consideri una delle grandi epifanie della Madonna, e dunque anche lui le releghi in un ambito “esterno”. Non comprende il significato più profondo dell’apparizione di Pentecoste del 28 maggio 1944. Ovvero: che l’umanità è destinata al ciclo infernale “osanna e crucifigge”, di guerra e pace, finché Maria non ricomporrà nelle Sue mani il conflitto che condanna l’umanità alla guerra periodica e non godere mai di una pace duratura. Nessuno gli dice perché la piccola Adelaide Roncalli ha visto il manto verde di Maria “lungo fino a Roma”…occorre si fermi a pensare, non solo al tuo martirio in quanto tale, ma al tuo martirio come rivelazione del male terrificante che certo clero può favorire e compiere ancora se la Chiesa non si pone realmente, non a parole, nelle mani della Regina della Famiglia apparsa a Ghiaie. Ho l’impressione che agisca come un grande leader dotato di una straordinaria forza caratteriale, da uomo determinato a tutto. Ma, senza lo Spirito (che potrebbe incontrare solo a Ghiaie), non può quasi nulla. Molti prelati formano una catena demoniaca solidissima. Come può spezzarla Papa Francesco? E poi: vuole davvero spezzarla?».
Cinque giorni dopo, il 10 maggio, lei ribadiva la fiducia in Papa Francesco, e mi scriveva:
«Io credo che questo papa abbia capito molte cose, vedremo»,
confessandomi, tuttavia, la settimana successiva, il 17 maggio, il suo scoramento:
«Caro Arnaboldi, sì sono un po’ demoralizzata, ma sarà quel che Dio vorrà».
Da quel momento è stata per me una gran pena partecipare all’intensificarsi della malattia mortale, e allo stesso tempo veder crescere il lei la delusione, che si è fatta sempre più forte, e angosciosa, vista la grande fiducia riposta in Papa Francesco, da lei affermata senza alcun dubbio alla fine dell’anno precedente, il 1 dicembre 2013, scrivendomi:
«Sì Arnaboldi io credo in questo papa e credo che porterà alla luce la verità sulle apparizioni …io spero molto in questo papa perché lo sento vero…».
Erano parole colme di speranza, lo capivo, ma le avevo accolte timidamente e in modo superficiale, come un dato di fatto, senza far domande, pur cogliendo, in esse, quanto fosse importante per Adelaide la decisione del Papa nel riconoscimento delle apparizioni della santa Vergine a Ghiaie.
Solo ora, e dopo molti anni dalla morte di Adelaide, mi accorgo, rileggendo quella lettera, che in essa Adelaide aveva prefigurato la ragione profonda della separazione, che avrebbe vissuto, nella morte, dal Papa e dalla Chiesa istituzione, quale evidenza della tragica separazione sempre più evidente fra la santa Vergine e la Chiesa istituzione.
«Caro Arnaboldi»,
mi aveva scritto in quella stessa lettera,
«La Chiesa non conosce veramente Maria altrimenti avrebbe riconosciuto le apparizioni, e non serve molta immaginazione per scrivere della mia MAMMA: LEI E’ IL TUTTO. TU PENSA AL TUTTO, ALL’ONNIPOTENZA FATTA D’AMORE, E QUESTA E’ LA MAMMA CELESTE, LA NOSTRA MAMMA».
Rileggendo queste sublimi parole, solo ora comprendo anche perché Adelaide ha scelto, secondo il disegno divino, di morire sola, interrompendo ogni comunicazione anche con me.
- Era necessario morisse separata dalla Chiesa,
perché si scoprisse l’importanza della profezia pronunciata dalla santa Vergine, ad Adelaide, per la Chiesa, venerdì 19 maggio 1944 (settima apparizione del ciclo epifanico di Ghiaie) – «Io sarò riconosciuta dalla Chiesa» – che sarà compiuta quando la Chiesa finalmente conoscerà veramente Maria – LA NOSTRA MAMMA CELESTE – nel suo dolore di Madre del Divin Figlio Redentore, e, in Lei, anche il dolore di Adelaide.
*
Riprenderemo questa riflessione nella successiva intitolata: Adelaide e il Papa, la fiducia.
*
Si consiglia di leggere:
- il capitolo “IL DISEGNO DIVINO” in: PICCOLA MARTIRE, pg. 242
- il capitolo “LA MORTE DI ADELAIDE” in: L’ORA DI MARIA L’ORA DELLA CHIESA, pg. 187.