Il 31 maggio 1944, ultima apparizione, la Madonna aveva detto ad Adelaide, queste parole:
“Cara figliola, mi spiace doverti lasciare, ma la mia ora è passata, non sgomentarti se per un po’ non mi vedrai. Pensa a quello che t’ho detto; nell’ora della tua morte verrò ancora. In questa valle di veri dolori sarai una piccola martire. Non scoraggiarti, desidero presto il mio trionfo, Prega per il Papa e digli che faccia presto perché voglio essere premurosa per tutti in questo luogo. Qualunque cosa mi si chiederà la intercederò presso mio Figlio. Sarò la tua ricompensa se il tuo martirio sarà allegro. Queste mie parole saranno di conforto nella prova. Sopporta tutto con pazienza che verrai con me in paradiso. Quelli che volontariamente ti faranno soffrire non verranno in paradiso se prima non avranno riparato e si saranno pentiti profondamente. Sta allegra che ci rivedremo ancora piccola martire”.
Nell’anniversario della morte di Adelaide vogliamo soffermare il pensiero sulla promessa che la Madonna le ha fatto di portarla in Paradiso, cercando di capire perché l’ha ripetuta più volte.
Per comprendere il grande valore di questa promessa, reiterata, occorre innanzitutto rammentare come si è mostrata la Madonna, quel 31 maggio – ultima apparizione.
Scrive Adelaide:
La Madonna in questo giorno…Vestiva come nella prima apparizione.
Adelaide afferma dunque, che il 31 maggio – ultima apparizione – la Madonna si mostra come il 13 maggio – prima apparizione.
Questa coincidenza colpisce.
Ma è facilmente comprensibile se si rammenta che, mostrandosi nella prima apparizione col Bambino in braccio vestito di rosa (colore della carne umana), la Madonna ha voluto ricordare l’Incarnazione del Verbo di Dio nel suo Seno purissimo.
Grazie a questo assunto, non è difficile dedurre che, anche nell’ultima apparizione la Madonna ha voluto evidenziare l’importanza dello stesso grande Mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio.
La qual cosa porta a evidenziare questo grande Mistero quale fondamento dell’intero ciclo epifanico di Ghiaie, essendo posto al principio e alla fine delle stesse apparizioni.
E di conseguenza, a scoprire che solo in virtù del grande Mistero dell’Incarnazione del Verbo, si devono leggere e comprendere i messaggi lasciati dalla Madonna ad Adelaide per l’umanità e per la Chiesa.
Come la stessa promessa ad Adelaide di portarla in Paradiso, preceduta dall’esortazione: sopporta tutto con pazienza.
Il Paradiso promesso ad Adelaide appare chiaramente come il compenso di una vita di martirio, accettato da Adelaide per la salvezza dei peccatori, nella sequela di Cristo, il Verbo di Dio, Che, per questo fine, si è fatto uomo e ha sofferto fino a morire sulla Croce.
Sarò la tua ricompensa se il tuo martirio sarà allegro – dice la Madonna ad Adelaide ponendosi Ella stessa come il Paradiso per Adelaide martire, alla sequela di Cristo.
Contesto nel quale dev’essere intesa l’altra promessa della Madonna:
Qualunque cosa mi si chiederà la intercederò presso mio Figlio.
Che segue all’accorato appello del 29 maggio 1944,
Prega molto per coloro che hanno l’anima ammalata; Il figlio mio Gesù è morto sulla croce per salvarli. Molti non capiscono queste mie parole e per questo io soffro.
Anche l’avvertimento rivolto a quelli che volontariamente faranno soffrire Adelaide – destinati a non andare in Paradiso se prima non avranno riparato e si saranno pentiti profondamente – si comprende in questo stesso contesto e solo alla luce del mistero dell’Incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria, destinata a consoffrire con il Figlio Crocifisso.
Mistero Grande che si ripete misticamente nelle caste vergini consacrate alla vita religiosa per la salvezza dei peccatori, e dunque, anche in Adelaide, chiamata dalla Madonna, fin dalla seconda apparizione, a farsi Suora Sacramentina e al martirio con la promessa di portarla con sé in Paradiso, come le aveva detto il 14 maggio 1944:
Tra il quattordicesimo e il quindicesimo anno ti farai Suora Sacramentina. Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso.
Nella promessa della Madonna di portare Adelaide in Paradiso dopo una vita di martirio, possiamo scorgere perciò, senza difficoltà, la porta d’ingresso per la comprensione dell’intero ciclo epifanico di Ghiaie: il Mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio.
(Seconda Persona della Santissima Trinità, Ch’é sceso dal Cielo e si è incarnato nel seno della Vergine Maria, in obbedienza al Padre, per opera dello Spirito Santo, per espiare i peccati del mondo sulla Croce – si rammentino a questo proposito le date della prima e ultima apparizione, 13 e 31, formate dagli stessi numeri 1 e 3, che rimandano alla Santissima Trinità – DIO UNO E TRINO.)
Solo in questo contesto si comprende perché più volte la Madonna ha reiterato ad Adelaide la promessa di portarla in Paradiso dopo una vita piena di sofferenze, come:
il 19 maggio 1944, due giorni dopo l’Ascensione:
Fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell’ora della tua morte ti terrò sotto il mio manto;
il 30 maggio 1944, due giorni dopo la Pentecoste:
Cara bambina, tu sei tutta mia, ma pur essendo cara al mio cuore, domani ti lascerò in questa valle di pianto e di dolore. Mi rivedrai nell’ora della tua morte e avvolta nel mio manto ti porterò in cielo. Con te prenderò pure quelli che ti comprendono e soffrono;
e, come detto, il 31 maggio, ultima apparizione.
Nell’ora della tua morte verrò ancora – le ha promesso quel giorno, per l’ennesima volta, per prepararla a un tremendo martirio.
Così che noi potessimo capire, proprio nella reiterazione della promessa, la ragione del tremendo martirio sofferto da Adelaide e alla fine vedere dinanzi ad Adelaide morente, la Madre di Dio che verso di lei allunga le braccia e le dice:
“Piccola martire ti sto aspettando vieni”