Tenendo alla mente che il ciclo epifanico di Ghiaie si svolge nella Luce della Pasqua e in perfetta sincronia con la liturgia della Chiesa, al tempo dell’Ascensione e della Pentecoste,
continuiamo il nostro lavoro, facendo un passo indietro, alla precedente riflessione,
nella quale abbiamo compreso perché Maria si mostra vestita di rosa nell’apparizione del 30 maggio, successiva a Pentecoste (che caratterizza il secondo ciclo epifanico);
e cerchiamo di scoprire perché, nell’apparizione del 19 maggio, successiva all’Ascensione (che caratterizza il primo ciclo epifanico) la Madonna si mostra col vestito azzurro e col velo azzurro, e dunque tutta azzurra, o tutta celeste, come scriverà Adelaide.
Ricordiamo dunque questa apparizione.
Così scrive Adelaide:
la Madonna aveva il vestito e il velo celeste. Una fascia bianca le cingeva i fianchi; aveva le rose ai piedi e la corona (del Rosario) fra le mani. Gesù Bambino vestiva ancora di rosa con le stelline d’oro e le manine congiunte. Il suo volto era sereno, quasi sorridente. San Giuseppe era sereno, ma non sorrideva; vestiva di marrone, dalle sue spalle scendeva un pezzo di stoffa pure marrone a forma di mantello e nella mano destra teneva un bastoncino con un giglio fiorito. C’erano ancora gli angioletti.
Come si vede, molti sono i particolari che formano il complesso figurativo/simbolico di questa apparizione,
per capire la quale,
occorre fissare nella mente la Madonna tutta azzurra, sia nel velo che nell’abito, e poi ripercorrere le apparizioni precedenti, cercando di cogliere in esse il colore azzurro per metterlo in relazione col colore rosa, col quale forma una diade significativa.
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Cominciamo allora dalla prima apparizione (13 maggio) nella quale vediamo l’azzurro sul velo della Madonna,
Che si mostra col vestito bianco, due rose bianche ai piedi, la corona del Rosario e il Bambino Gesù in braccio, abbigliato con un vestito rosa, accompagnata da san Giuseppe.
Come si mostrerà nella seconda apparizione (14 maggio).
(in verità Adelaide nel diario ricorda solo la maestosa figura della Sacra Famiglia, Che senza dubbio è apparsa nello stesso modo del giorno prima – spiegheremo il perché più avanti).
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Proseguiamo esaminando la terza apparizione (15 maggio),
nella quale l’azzurro lo troviamo, non più sul velo, ma sul vestito della Madonna,
Che si mostra con un velo bianco lunghissimo, con le due rose bianche ai piedi, la corona del Rosario, tenendo in braccio il Bambino Gesù dagli occhi azzurri luminosissimi abbigliato con un vestito rosa cosparso di stelline d’oro, e accompagnata da san Giuseppe.
Come nella quarta apparizione (16 maggio).
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Poi tutto cambia.
Nella quinta apparizione (17 maggio) – Vigilia dell’Ascensione – la Madonna, non è più adornata dai colori bianco e azzurro, ma si mostra col vestito rosso, e il manto verde, circondata da otto angioletti rosa e azzurri.
Come si mostrerà il giorno seguente 6° apparizione (18 maggio) solennità dell’Ascensione (e come si mostrerà a Pentecoste, di cui l’Ascensione è il Preludio).
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Ma nella sesta apparizione e settima apparizione (19 e 20 maggio), l’azzurro ricompare sulla Madonna,
Che si mostra tutta azzurra, o celeste, come scrive Adelaide, nel velo e nel vestito,
cinta ai fianchi da una fascia bianca, col Bambino Gesù dagli occhi azzurri Che indossa un vestito rosa cosparso di stelline d’oro,
circondata da un coro di angioletti rosa e azzurri,
e accompagnata da san Giuseppe, vestito di marrone, che stringe nella mano destra un bastoncino con un giglio fiorito.
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Come si sarà notato, in tutte le apparizioni che abbiamo considerato, l’azzurro è sempre presente e sempre accompagnato dal rosa.
Perché?
Quale legame di senso unisce questi due colori?
Per capirlo occorre orientare l’attenzione dalla Madonna al Bambino Gesù, in particolare all’azzurro dei Suoi occhi che denota la Sua natura divina,
e scoprire di conseguenza che il rosa del Suo vestito (colore della carne assunta dall’Immacolata Madre Maria) denota la Sua natura umana.
per comprendere che
l’azzurro e il rosa simboleggiano rispettivamente il divino e l’umano
e dunque richiamano il pensiero alle due nature, divina e umana, unite, e nello stesso tempo distinte, nella Persona di Gesù.
Verità prima e fondamentale dell’Incarnazione,
grazie alla quale,
ripensando a Maria, che nella PRIMA APPARIZIONE si mostra col velo azzurro,
possiamo vedere in Lei la Sposa dello Spirito Santo (terza Persona della Trinità),
per opera del Quale, in unità con il Padre (prima Persona della Trinità), ha concepito nel Suo Corpo Immacolato (vestito bianco) il Verbo di Dio (Seconda Persona della Trinità), raffigurato dal Divin Bambino vestito di rosa Che tiene in braccio, e al Quale ha donato la propria carne purissima, e del Quale è Madre.
Verità confermata dalla SECONDA APPARIZIONE, identica alla prima, nella quale Maria si mostra dunque, come Sposa dello Spirito Santo, e Madre del Verbo di Dio.
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Ripensando poi a Maria col vestito azzurro, nella TERZA APPARIZIONE, e ricordando che il Suo corpo verginale è stato divinizzato dall’Incarnazione del Verbo di Dio,
in Lei possiamo vedere, non solo la Madre del Verbo, ma anche la Sua Sposa Purissima (velo bianco).
Che ha con-sofferto la PASSIONE E MORTE del Divin Figlio e Sposo, per compiere con Lui, al Calvario, le nozze eterne fra l’umanità e la divinità.
Verità confermata dalla QUARTA APPARIZIONE, identica alla terza, nella Quale vediamo Maria anche come la Corredentrice del Divin Figlio e Sposo.
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Proseguendo ancora nella riflessione e ricordando
che Nella QUINTA E SESTA APPARIZIONE (Vigilia e solennità dell’Ascensione) Maria si mostra (come si mostrerà a Pentecoste) col vestito rosso, il velo verde e le rose bianche ai piedi (colori che rimandano alle tre virtù teologali),
in Lei vediamo l’immagine della Chiesa nella sua intima partecipazione alla Santissima Trinità.
Da rilevare inoltre, in queste due apparizioni, la presenza dell’azzurro insieme al rosa nel coro di angioletti azzurri e rosa attorno a Maria,
che, nel rimando al maschile e al femminile, raffigurano il compimento della Comunione d’Amore dell’umanità nel Regno di Dio, come una sola Famiglia nell’Unico Corpo di Cristo, nell’Unico Tempio dello Spirito Santo.
E dunque, altresì, dell’unione eterna fra Cristo e la Chiesa.
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A questo punto,
avendo compreso cosa simboleggia l’azzurro,
non è difficile capire perché, nella SETTIMA APPARIZIONE la Madonna appare col velo e l’abito celeste – come scrive Adelaide.
Mostrandosi così, tutta azzurra, Ella ricorda che, in virtù dell’Ascensione del Figlio col Suo Corpo al Cielo, anche Lei, Sua Madre e Sposa, appartiene totalmente al Cielo,
come la Piena di Grazia Tesoriera dei Beni Eterni di Dio, figura della Gerusalemme Celeste, Sede della Divina Sapienza,
anticipazione della Chiesa, che nascerà a Pentecoste con la seconda discesa dello Spirito Santo su Lei e sugli apostoli.
Occorre aggiungere che la Madonna apparirà tutta azzurra anche nella seguente OTTAVA APPARIZIONE (penultima)
a confermare che nel primo ciclo epifanico (concluso con il magistrale ammaestramento sul peccato e l’azione paterna di san Giuseppe nell’ultima apparizione del 21 maggio) si possono ritrovare le tappe fondamentali della storia della Salvezza – nelle quali la Madonna è sempre presente –
che conduce, dall’INCARNAZIONE, attraverso la CROCIFISSIONE, MORTE, RESURREZIONE E ASCENSIONE, alla PENTECOSTE, e dunque alla nascita della Chiesa – della Quale Maria sarà la Madre – oggetto, come si è visto, del secondo ciclo epifanico.
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Prima di concludere, occorre rilevare un’altra Verità, che traspare luminosissima nell’azzurro con cui si riveste Maria nel tempo dell’Ascensione.
E’ la Verità sancita dalla Chiesa nel Dogma della GLORIFICAZIONE DI MARIA CON L’ASSUNZIONE AL CIELO IN ANIMA E CORPO (proclamato da Papa Pio XII dopo sei anni dalle apparizioni di Ghiaie) .
Ricordando la quale, possiamo affermare che,
COME LOURDES CONFERMA IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE PROCLAMATO quattro anni prima DA PAPA PIO IX – GHIAIE CONFERMA IL DOGMA DELL’ASSUNZIONE DI MARIA IN CIELO PROCLAMATO sei anni dopo DA PIO XII)
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Avvertenza:
Le riflessioni pubblicate in questo sito si fondano unicamente sulle Verità di Fede insegnate dalla Chiesa,
E SONO OFFERTE ALLA CHIESA AFFINCHE’ GIUNGA AL RICONOSCIMENTO DELLA SOPRANNATURALITA’ DELLE APPARIZIONI DI GHIAIE.
Per questo
SI DIFFIDANO AUTORI ED EDITORI DI UTILIZZARLE, ANCHE IN PARTE.