Il complesso figurativo-simbolico del ciclo epifanico di Ghiaie è caratterizzato, come abbiamo visto, dai diversi colori con cui si presenta la Madonna.
Differentemente da Gesù Bambino sempre vestito di rosa e da san Giuseppe sempre vestito di marrone col giglio bianco, la Madonna infatti, cambia, nel succedersi delle apparizioni, il colore dell’abito e del velo.
Mutamento cromatico grazie al quale si può facilmente cogliere un’intenzione molto chiara da parte della Madonna; ovvero: ricordare, alla Luce della Pasqua, la STORIA DELLA NOSTRA REDENZIONE nelle sue tappe principali, alle quali Lei ha partecipato, in perfetta obbedienza alla volontà di Dio, assumendo diversi ruoli e titoli.
A partire da questo presupposto, ci inoltriamo allora nello studio delle apparizioni, rilevando innanzitutto ch’esse procedono, secondo il cambiamento cromatico sopra ricordato, in una successione binaria (non a caso, essendo la DIADE il tema di fondo delle stesse apparizioni).
Nelle prime due apparizioni infatti, la Madonna si mostra (oltre che con Gesù Bambino in braccio, le rose bianche ai piedi, il Rosario bianco al braccio, e san Giuseppe al suo fianco) con l’abito bianco e il velo azzurro.
Nelle due successive apparizioni la Madonna cambia il colore del velo e del vestito, mostrandosi (ancora con Gesù Bambino in braccio, le rose bianche ai piedi, il Rosario bianco al braccio e san Giuseppe al suo fianco) ma con l’abito azzurro e il velo bianco
La successione binaria continua anche nelle altre due apparizioni, ovvero nella quinta e sesta che avvengono nel Tempo dell’Ascensione (preludio della Pentecoste), nelle quali la Madonna si presenta (ancora con le rose bianche ai piedi e il Rosario bianco al braccio, ma questa volta senza Gesù Bambino in braccio e senza san Giuseppe), col vestito rosso, il velo verde, e circondata da un coro di otto angioletti rosa e azzurri a coppie.
Riassumendo si può tracciare questo schema:
PRIMA E SECONDA APPARIZIONE (13 e 14 maggio): abito bianco e velo azzurro.
TERZA E QUARTA APPARIZIONE (15 e 16 maggio): abito azzurro e velo bianco.
QUINTA E SESTA APPARIZIONE (17 e 18 maggio): abito rosso, velo verde, circondata da un coro di otto angioletti rosa e azzurri a coppie.
Cerchiamo di capire il significato di questa successione cromatica.
E domandiamoci:
- se nelle prime due apparizioni la Madonna si è presentata come Madre del Verbo (a ricordare, come abbiamo detto, che Lei, Vergine Immacolata, per opera dello Spirito santo ha concepito il Verbo di Dio divenendone Madre);
- e se nelle successive due si è presentata come Sposa del Figlio (a ricordare ch’era destinata a con-soffrire con il Figlio per tutta la vita fino alla morte in Croce del Figlio, e partecipare così all’Opera della Redenzione del Figlio stesso);
cosa vediamo in Lei nelle altre due apparizioni, che avvengono nel Tempo dell’Ascensione al Cielo di Gesù Risorto?
Dopo aver compreso che il Bambino Gesù non è apparso in braccio alla Madonna perché in quel Tempo Santo si ricorda che Gesù è asceso al Cielo,
occorre fissare lo sguardo sulla Madonna, e vedendoLa rivestita dei tre colori bianco (delle rose e del Rosario) verde (del velo) e rosso (dell’abito) che simboleggiano le tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità),
in Lei possiamo riconoscere la creatura che Dio, da tutta l’eternità ha reso partecipe del Suo Essere Trinitario, affinché, per volontà del Padre, divenisse Madre del Figlio, nello Spirito santo, così da partecipare al Santo Sacrificio del Figlio, come Sposa del Figlio, e all’Opera della Redenzione attuata dal Figlio stesso.
E dunque, per concludere, possiamo dire che:
- dopo essersi mostrata nelle prime due apparizioni come Madre del Verbo di Dio,
- e nelle successive due, come Sposa del Figlio,
- nella quinta e sesta apparizione, in sincronia col tempo dell’Ascensione, la Madonna si mostra com’è stata da sempre concepita nel pensiero e nel piano di Dio Trinità, ovvero come Corredentrice.
Questo il significato dei colori con cui si presenta la Madonna nelle apparizioni del Tempo dell’Ascensione.
Ma ancora non basta, perché in quelle apparizioni la Madonna si mostra circondata da un coro di otto piccoli angeli alti fino al suo gomito, quattro vestiti di rosa e quattro di azzurro, collocati a coppie in successione alternata.
Cosa possiamo vedere in quel coro angelico? E che rapporto scorgere fra la Madonna che si mostra quale Corredentrice nella Gloria della Santissima Trinità e quello stesso coro angelico? Soprattutto: quale continuità di significato possiamo scoprire con le apparizioni precedenti, nelle quali abbiamo visto emergere con forza il tema del dolore innocente salvifico, rappresentato dalle stelline sul vestito di Gesù Bambino e intorno al viso della Madonna, oltre che dai suoi messaggi severi?
A queste domande rispondiamo affermando che:
nel coro degli angeli che attorniano la Madonna e la contemplano gioiosi, come fossero Suoi bambini, vediamo raffigurata:
- non solo l’immagine di un’umanità fanciulla angelicata, così concepita fin dal Principio nel pensiero di Dio Trinità,
- ma anche l’umanità innocente chiamata fin dal Principio, con Maria, al compimento dell’Opera della Redenzione attuata dal Figlio di Dio, a ricostituire, con Maria, l’immagine dell’umanità originaria perduta col peccato, in quanto la loro sofferenza pura, similmente alla sofferenza di Maria, è specchio della infinita sofferenza del Cristo Innocente.
In queste due apparizioni la Madonna appare dunque, non solo come la Corredentrice, ma anche come la Madre dell’umanità ricreata dall’Opera della Redenzione attuata da Cristo, e dunque come la Madre della nuova Chiesa dei Santi Innocenti chiamati da sempre a partecipare, con Lei, all’Opera della Redenzione, unendo, con Lei, le loro sofferenze a quelle di Cristo Crocifisso.
Oltre a questo, occorre aggiungere che
in quel coro angelico Adelaide ha riconosciuto i volti dei bambini martiri mandati dal Cielo nel prato sopra il villaggio, che le hanno confidato tante storie di dolore, e rivelato che vivono in Cielo come angeli, a formare, attorno a Maria, e in comunione con Cristo, una Chiesa, nella Quale il dolore innocente è trasfigurato in un’immensa gioia.
In quel coro angelico inoltre, Adelaide ha visto il compimento della vocazione alla quale La Madonna l’ha più volte chiamata, esortandola a offrirsi in olocausto, per la salvezza dei peccatori.
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A chiusura della presente riflessione si ribadisce l’importanza di comprendere il complesso simbolico che caratterizza la quinta apparizione perché, proprio alla luce di questo complesso simbolico si disvela con chiarezza la ragione del segreto affidato dalla Madonna proprio quello stesso Santo Giorno, e in quel modo.
In base a questo presupposto, possiamo affermare infatti che:
scegliendo la Vigilia dell’Ascensione per affidare il segreto ad Adelaide, la Madonna ha voluto svelarne la ragione alla luce dell’immagine con cui si è manifestata quello stesso Santo Giorno;
e dunque che il segreto, destinato alla Chiesa terrestre rappresentata dai suoi Ministri più elevati, riguarda il legame nuziale della stessa Chiesa con Cristo, nel sangue purissimo versato da Cristo Innocente sulla Croce per la Redenzione dell’umanità.
In riferimento alle precedenti considerazioni, possiamo perciò, concludere che:
mostrandosi quel giorno, Vigilia dell’Ascensione, come Corredentrice e Madre della Chiesa dei Santi Innocenti, la Madonna avvisa la Chiesa terrestre ch’è in pericolo l’Opera stessa della Redenzione.
Deduzione questa, che trova riscontro nel nostro tempo contrassegnato
dal tentativo di:
- alterare la vera Fede nella Santissima Trinità, per negarne il progetto salvifico e sostituirlo con un disegno ingannevole e una falsa fede;
- alterare il fondamento dell’umanità – al fine di guastarla, lacerarla, separandola da Dio, perché non sia più immagine di Dio Trinità – e sostituirlo con una falsa radice e un falso principio esibendo un falso modello di coppia e di famiglia.
Inevitabile che questo attacco alla Redenzione comporti un conflitto aperto contro Dio, al prezzo di un gran caos, un grande turbamento e una grande violenza.