Sembra paradossale che proprio nel giorno radioso e solenne dell’Ascensione, la Madonna, dapprima sorrida ad Adelaide, e poi angosciata, le chieda di pregare per i peccatori più ostinati che trafiggono il Suo Cuore.
E’ un contrasto, in apparenza, incomprensibile.
Eppure così scrive Adelaide nel diario:
La visita della Madonna fu preceduta da due colombi. La Vergine vestiva di rosso col manto verde, circondata dagli angioletti come ieri. La Madonna mi sorrise, poi, per tre volte, mi ripeté: «preghiera e penitenza!», e aggiunse: «Prega per i poveri peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore».
Come può accordarsi il sorriso della Madonna alla piccola Adelaide con tanto dolore per il Suo Cuore trafitto?
Per capire questo apparente contrasto occorre ricordare che Adelaide è la figlia prediletta di Maria, chiamata, come Sua immagine, a concepire misticamente il Cristo, e offrirsi in olocausto, con Lui, sulla Croce, per la salvezza dei peccatori.
La Madonna sorride ad Adelaide perché in lei vede la piccola martire che la Santissima Trinità ha scelto, affinché partecipasse, con Lei, all’Opera della Redenzione attuata dal Figlio, insieme ai bambini martiri mandati nel prato sopra il villaggio, che ad Adelaide hanno confidato tante storie di dolore, e rivelato che vivono in Cielo come angeli, a formare, attorno a Maria, e in comunione con Cristo, una Chiesa, nella Quale il dolore innocente è trasfigurato in un’immensa gioia.
Il sorriso di Maria alla piccola Adelaide rivela dunque, l’immensa gioia del Paradiso.
Ma in quel sorriso è riverberato purtroppo, anche il dolore del Suo Cuore trafitto dai peccatori che rifiutano la Redenzione, costata tanta sofferenza, e si perdono all’Inferno.
Non provoca perciò, sconcerto, constatare che proprio nel giorno solenne, colmo di Luce, nel quale la Chiesa invita ad alzare gli occhi a contemplare Gesù Risorto, la Madonna richiami lo sguardo al Suo Cuore trafitto dagli uomini che rifiutano la Grazia del perdono, e, continuando con ostinazione a reiterare il peccato, precipitano nel Buio eterno, separati per sempre da Dio.
E si comprende anche perché proprio quel giorno la Madonna implori per tre volte:
«preghiera e penitenza!», «preghiera e penitenza!», «preghiera e penitenza!».
Il Paradiso è ormai a un passo.
Occorre solo incamminarsi con Maria sulla Via tracciata da Gesù.
Ma l’uomo non vede, non crede, rigetta quella Via, e s’inoltra consapevolmente per la strada del falso bene che conduce a un continuo tormento, alla guerra e alla perdizione.
Per capire l’affannata e dolorosa esortazione della Madonna alla piccola Adelaide occorre ricordare che proprio in quel tempo infuriava la guerra e che persone di tutte le età, soprattutto giovani, erano costrette a soffrire terribili tormenti e morire fra strazi spaventosi, nella disperazione.
E’ per queste persone che la Madonna rivolge l’accorata e dolorosa esortazione a pregare.
Nella quale non possiamo non sentir echeggiare con forza le parole tanto amare della piccola Giacinta Marto che molti anni prima già vedeva quella catastrofe.
Lo ricorda Lucia nelle sue “Memorie”.
Vedendola pensierosa, Lucia le aveva chiesto:
«A cosa stai pensando».
E Giacinta aveva risposto:
«Alla guerra che deve venire. Dovrà morire tanta gente! E quasi tutta andrà all’Inferno…Che tristezza! Se smettessero di offendere Dio, non verrebbe la guerra, né andrebbero all’Inferno».
Il dramma aperto nella sesta apparizione di Ghiaie, visibile nel contrasto far il sorriso e il dolore di Maria, è racchiuso in questa semplice tristissima affermazione di Giacinta.
Come a Fatima, anche a Ghiaie la Santa Vergine appare nel mezzo di una lotta feroce fra il Paradiso e l’Inferno.
Il Suo Cuore Immacolato che a Fatima mostra coronato di spine perché oltraggiato dai peccati dell’umanità, a Ghiaie, è trafitto dalla spada di un dolore atroce causato dai peccatori più ostinati.
Nell’esortazione ad Adelaide del 18 maggio 1944
«Prega per i poveri peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio Cuore»,
risuona infatti, quella del 13 agosto ai pastorelli di Fatima
«Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori perché molte anime vanno all’Inferno perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro»
Non è poi così difficile, a questo punto, riconoscere nelle due successive invocazioni sopra ricordate la continuità del messaggio di Ghiaie con quello di Fatima.
Lo stesso segreto affidato ad Adelaide, pur rimanendo nascosto, si disvela nelle parole affidate ai tre pastorelli di Fatima: «la guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, ne comincerà un’altra ancora peggiore».
Per questo è determinante, per le sorti della Chiesa e dell’umanità, chiamare le genti alla fonte di Grazia donata dal Cielo a Ghiaie.