Erano quindi circa le 3 di notte, da una parte la figlia e dall’altra io le tenevamo la mano, entrambi con gli occhi ludici, Adelaide si rivolse a me e mi disse: “Grazie Gianluigi, va tutto bene, è qui con me la Madonna! Ora mi devi lasciare la mano perché la devo dare a Lei! Tu mi hai accompagnata fin qui ma ora devo andare con Lei! Grazie di tutto!”, e con una lacrima che scendeva dal suo viso, tipica di molti pazienti la cui anima abbandona il proprio corpo, Adelaide esala il suo ultimo respiro.
Così conclude la sua testimonianza l’infermiere che ha accompagnato Adelaide nel trapasso da questa vita al Cielo, del tutto ignaro che, alcuni anni prima, in un reparto d’ospedale della stessa città di Milano, una notte di luglio,
Adelaide infermiera, proprio come lui, aveva tenuto la mano di un morente: don Ettore Bonaldi.
Quella notte, nonostante la dottoressa del reparto avesse escluso altri interventi terapeutici ritenendoli del tutto inutili, Adelaide si era posta in ginocchio accanto a don Ettore, e aveva continuato a pregare tenendo la mano del morente dopo avergli posto al collo la catenina che lei portava, (con l’effige della Madonna apparsa a Ghiaie); accompagnata in questo estremo appello alla Grazia, da un giovane medico non credente, giunto a tenere l’altra mano del prete ormai in agonia.
Tutta quella notte era trascorsa così.
Finché al mattino, uscendo come da un sonno profondo, don Ettore si era destato, e, seduto sul letto, sorridendo, aveva affermato di sentirsi bene, nello stupore della dottoressa, giunta in reparto dal pronto soccorso, sicura di trovarlo senza vita.
La guarigione miracolosa di don Ettore Bonaldi (convalidata da esami immediati e ripetuti che hanno escluso ogni traccia della leucemia sorta in lui per portarlo inesorabilmente alla morte) è ben conosciuta dai fedeli delle apparizioni, perché costituisce la conferma della veridicità delle stesse (purtroppo elusa con la sottrazione delle cartelle cliniche stranamente smarrite e mai concesse ai parenti).
Tuttavia nessuno dei fedeli, finora, ha mai posto l’attenzione sulla mano di Adelaide che per molte notti ha preso la mano di don Ettore fermandosi a pregare in ginocchio accanto al suo letto d’ospedale, fino a quell’ultima notte di lotta contro il male, conclusa con una vittoria straordinaria.
Ma ora, grazie alla preziosa testimonianza dell’infermiere dell’ospedale oncologico dov’è morta Adelaide,
possiamo fermare l’attenzione sulla mano di Adelaide morente, che l’infermiere ha preso nella sua, proprio come Adelaide aveva tenuto la mano di don Ettore morente.
L’infermiere di certo non poteva sapere che la mano di Adelaide era colma di Grazia, e che la stessa morte di Adelaide sarebbe stata una Grazia, proprio come la guarigione di don Ettore, perché anch’essa ha confermato la veridicità delle apparizioni di Ghiaie.
Adelaide infatti, ha lasciato questa vita segnata dall’inesausto martirio predettole tanti anni prima dalla Madonna, scesa quella notte del 24 agosto, in quella stanza d’ospedale a prenderla per mano, come le aveva promesso.
- Pochi sanno quanto bene ha lasciato sulla terra la mano di Adelaide,
sempre più configurata a Cristo nel dolore, in obbedienza alla vocazione religiosa che la Madonna le aveva indicato (farsi suora Sacramentina) preannunciandole la salita al Calvario, quale mistica sposa del Divin Figlio, Che si è fatto uomo nel seno della santa Vergine per redimere l’umanità dal peccato e vincere la morte, mediante la morte in Croce.
- Ancor meno persone poi, sanno che la mano di Adelaide portava, invisibilmente, i segni del Cristo Crocifisso,
lasciati da Lui, quando ancor bambina, nel bosco sopra il villaggio, l’aveva presa per mano e condotta lungo la Via Crucis preparata da Candido con segni di croce sul tronco degli alberi, al termine della quale le aveva promesso che le avrebbe mostrato la sua Mamma.
- Ma poiché Adelaide vive ancora,
possiamo finalmente far conoscere a molti la santità di Adelaide e dire che la sua mano continua a operare il bene, per la Grazia del Signore, nonostante l’irriconoscenza, l’indifferenza, il rifiuto, il disprezzo, l’ostilità, le violenze e anche l’odio ricevuto.
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Si legga la guarigione di don Ettore in:
Significativa e toccante questa testimonianza! Mi piace tutto lo scritto, ma in particolare il finale: Adelaide vive ancora e continua a fare il bene. Siamone certi e, fiduciosi, chiediamo la sua intercessione.